IrishTimes: Bono e la voce dell’innocenza e dell’esperienza
In una macchina che corre veloce in Italia, il cantante degli U2 riassume le radici della band di Dublino.
A tarda notte, in una macchina che corre veloce sull’autostrada tra Torino e Milano, sulla strada per incontrare il primo ministro italiano Matteo Renzi, Bono Bono è calmo prima di dire:
“La frase più grande mai detta su di me e anche la frase più precisa mai detta su di me è stata sicuramente pronunciata da mio padre. Egli disse: ‘Tu, Bono, sei un baritono che pensa di essere un tenore.‘ E questa è proprio la storia della mia vita“.
Ha cantato di suo padre in passato; ora sta cantando di sua madre. Quando si è esibito dal vivo in Iris stasera, è sprofondato in ginocchio, ha pianto e poi si è fatto il segno della croce.
“E’ difficile, ovviamente è difficile cantare quella canzone,” dice. “Ma io ho sempre pensato questa grande cosa: Qual è il punto di essere negli U2, se non siamo in grado di affrontare argomenti che gli altri troverebbero sfigati,non alla moda” Lui alza la voce. “Voglio dire, qual è il problema?“.
Ci fermiamo in una piazzola di sosta, così da poter riprodurre i brani del prossimo album, Songs of Experience. La sua voce arriva attraverso il suo telefono cantando “the dying of the light”. Si placa con se stesso appena l’album continua e dà ad ogni canzone un’introduzione:
“A questo siamo arrivati dopo un registratore rotto“; “Questo ha avuto un colpo davvero elettrizzante“; “Dovete ascoltare il lavoro della chitarra di The Edge su questo”; “Aspetta fino a sentire la pausa della batteria su questo.“
E’ perso nella sua musica, guardando fuori dal finestrino mentre canta nello stesso momento.
Il primo ministro italiano è in attesa, ma sembra che ciò lo rilassi come un gatto. Bono continua a scorrere la sua riproduzione.
“Abbiamo intenzione di rilasciare questo album il prossimo anno; insolitamente per noi, un sacco di canzoni sono già pronte“, dice. (Questo l’ho già sentito prima.)
A questo punto, ho un occhio sull’orologio della vettura e sto calcolando le mie possibilità di fare ritorno di nuovo a Torino stasera. Apro la porta e metto un piede a terra.
“Ascolta questo. E’ davvero suggestivo, è stato scritto per un film “, dice. Due piedi per terra ora. “Aspetta! Devi ascoltare questo, è davvero triste. . . “
Dopo il bis finale a Torino questa notte, sul finire di I Still Haven’t Found What I’m Looking For, Bono improvvisa People Have The Power di Patti Smith, passeggiando fuori dalla scena e direttamente in una macchina già fuori su cui lo aspetto. La musica continua a suonare mentre la scorta della polizia ci accompagna fuori della sede.
“Ho pensato che il concerto di ieri sera è stato grandioso [la serata di apertura della Leg] ed è stato davvero ‘là’, perché la sceneggiatura era lì e le sensazioni erano lì. . . E quando si è abbastanza sicuri di essere in grado di rilassarsi, diventa ancora più potente. E’ come lanciare un pugno. Ci sono stati alcuni ritmi da movimento di bacino là dentro“.
L’idea per l‘Innocence + Experience Tour è iniziata la notte del 360° Tour a Barcellona, nella serata d’apertura, nel 2009. Per una band che era stata forgiata nel calore bianco del punk/new wave della musica alla fine del 1970, ci fu la comprensione ,dopo aver visto la scala enormodome del 360°, che il prossimo tour sarebbe dovuto tornare indoor e aver il pubblico più a stretto contatto.
“Il 360° è stata un’esperienza fuori dal comune“, dice. “Ma per essere una vera esperienza fuori dal comune bisogna avere le linee dei brani, devi avere le canzoni popolari. Se il pubblico è al centro – e quella era l’idea dietro il 360 – allora devi avere melodie da cantare. La cosa è: avevamo fatto un album piuttosto atmosferico [No Line on the Horizon], ma gran parte del lavoro fu un po’ in contraddizione con quell’idea “.
Clash city rockers
Sono stati i The Clash, i Ramones e pezzi come Ever Fallen In Love (With Someone You Shouldn’t Have) dei The Buzzcocks e Love Will Tear Us Apart dei Joy Division che hanno trasformato gli U2 da una cover band di Peter Frampton e degli Eagles nel gruppo dietro Boy, il loro album di debutto del 1980. Questo tour attuale è un’esposizione dei primi U2: a Torino, la band ha suonato più canzoni da Boy che dal loro best-seller e album preferito dai fans The Joshua Tree.
Per Bono, la distanza percorsa tra allora e ora si basa su alcune verità scomode. L’adolescente che ha preso l’autobus dal Trinity per vedere i The Clash esibirsi nell’Exam Hall e che poi si è accampato nello State Cinema a Phibsboro per arrivare sotto il palco dei Ramones: che cosa ha fatto diventare Bono quello che è? Un Southsider miliardario con i leader politici mondiali sulla selezione rapida.
La sua risposta è nei nuovi testi che ha scritto per questi spettacoli europei:
“torno a parlare con quel Bono adolescente [a cui egli si riferisce come ad un ragazzo] da dove sono adesso.”
Il ragazzo guarda Bono
Lui canta/discute :
“Questo ragazzo, che assomiglia molto a me, mi si avvicina e dice: ‘Hai dimenticato chi sei? Hai dimenticato da dove vieni? Sei irlandese. Ma tu sei qui tutto sorridente e hai a che fare con i potenti‘. Il ragazzo è dietro la linea della polizia e io sono dall’altra parte della barricata con me stesso a 19 anni. Il ragazzo mi grida: ‘Non ti vogliamo nella nostra rivoluzione; tu sei parte del problema, non parte della soluzione.‘ Lo so, lo so, lo so. Io sostengo come il giovane: ‘Ma la mia idea è quella di offrire un piano,‘ gli dico. Mi sento come il ragazzo ma so che io non lo sono. Io cerco di fare il meglio con tutto quello che ho. Sono stato sorpreso con i pantaloni giù ma almeno ho le mani alzate.“
La percezione pubblica non è l’unica preoccupazione del Bono di 55 anni. Il reverendo Jack Heaslip, che era stato guida spirituale della band da quando erano tutti scolari alla Mount Temple, è morto all’inizio di quest’anno. Il padre di Larry Mullen è morto nel mese di maggio. Nello stesso mese, il loro tour manager che li seguiva da 30 anni, Dennis Sheehan, è morto per un attacco cardiaco dopo uno spettacolo a Los Angeles.
Bono sospira profondamente e dice:
“Questa cosa riguardo la mortalità: se l’esperienza mi ha insegnato qualcosa, è che la gioia è un atto di sfida al mondo. Il divertimento, lo scherzo – nel momento in cui ci si trova, si è pienamente in esso. La morte e la mortalità? Rispondo con la gioia. Gli U2 sono entrati nella mia esistenza per colmare un vuoto, un buco nel mio cuore.”
Una canzone del nuovo album ha il verso: “I only sing to prove that I am here.” (“Io canto solo per dimostrare che io sono qui.”)
Durante il tour in corso, il cielo blu sotto il quale ha cavalcato in Nicaragua in Bullet The Blue Sky si è trasformato nell’acqua blu del Mediterraneo in cui le stelle della bandiera europea appaiono. Nel centro della bandiera galleggia un corpo umano senza vita. L’inno dell’Unione europea – Ode To Joy di Friedrich Schiller – è suonato con intento ironico.
Ho già parlato del video che esce durante la canzone raffigurante quelli che penso siano i quattro membri della band visti come rifugiati, che camminano a piedi stancamente per tutta la notte.
“Oh no, no, no, quelle persone non siamo noi. Sono veri rifugiati a Calais. Davvero pensavi che? E’ ambivalente? Questo potrebbe essere una preoccupazione.”
Mentre sfrecciamo velocemente si parla di livelli di colesterolo, dell’album Sandinista dei Clash, i suoi capelli biondi che sono lì per ricordargli ogni giorno del 1979 (quando non era famoso), e di quando voglia che il nuovo album esca il prossimo anno, ma
“io sono il membro meno affidabile della band su questo”.
Egli si agita per le persone che voleranno a Dublino dall’altra parte del mondo per vederli nella 3Arena a Novembre pur non avendo i biglietti.
I pensieri cominciano a scorrere e sovrapporsi:
“La casa dell’opera sarà sempre la casa degli U2″; “Noi irlandesi non facciamo i duri, questo è quello che mi piace di noi”; “Noi non possiamo vestire come gli italiani, noi non possiamo mangiare come loro, ma siamo in grado di cantare come loro.”
Colpire il moccioso
Per le persone che vogliono tirarlo fuori dal suo palco, ricorda i primi tempi, i primi concerti al McGonagle e al Dandelion Market e di come un gruppo di skinhead conosciuti come i the Black Catholics avrebbero seguito gli U2 intorno a Dublino intenti a picchiarli ogni volta arrivassero per suonare. (In precedenza mi ha raccontato: “Ho affrontato ciò. Sapevo che alla fermata del bus uno di loro scendeva per tornare a casa dalla città. L’ho aspettato. Ciò si è concluso dopo che….”)
C’è stato anche il periodo durante il War Tour quando lui portava la sua bandiera bianca di pace in mezzo al pubblico. Una notte scoppiò un alterco, e si concluse con Bono che prendeva a pugni in faccia qualcuno con una mano mentre portava la sua bandiera bianca di pace nell’altra.
A tarda notte, lo lascio lì al buio, in una piazzola di sosta a metà strada tra Torino e Milano, perso nella sua musica. La scena è come una rappresentazione visiva della canzone Lost Highway di Hank Williams. Prima di chiudere la portiera, lo sento cantare “I can take the growing old” e poi lamentoso che chiede come può disattivare le canzoni che suonano sul suo telefono.
“Non riesco a spegnere la musica. Non so come spegnere la musica.“
Basta premere il pulsante di arresto.
“Non so dove sia il pulsante di arresto.”
Gli U2 si esibiranno a Belfast nella SSE Arena il 18 e 19 Novembre e a Dublino nella 3Arena il 23, 24, 27 e 28 Novembre.
Fonte | IrishTimes.com
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