U2 The Joshua Tree Tour 2019

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Le canzoni della memoria

Inserito da on gennaio 25 – 09:00 | 859 visite

La storia racconta di due giovani, un ragazzo ed una ragazza, che a metà degli anni ’90 scoprirono di avere un debole per la musica degli U2 ed una reciproca attrazione l’uno per l’altra. S’incontrarono un’estate al mare e fu subito simpatia. Si ritrovarono a passare le sere in spiaggia ad ascoltare “Stay” o “Lemon”o ad andare in giro con la moto di lui lungo la costa in cerca di un posto lontano dalle luci e dai rumori dei turisti che facevano “le vasche” sul lungomare. Si fermavano spesso all’altezza del belvedere che, come in una cartolina, aveva ritagliato uno scorcio di due lembi di terra separati da qualche chilometro di acqua: due civiltà che avrebbero potuto toccarsi e prendersi per mano se solo avessero provato ad allungare un po’ di più le braccia.

Gli U2 erano una vera e propria “forza”, erano l’innovazione, il ritmo, la genialità di una musica che nessuno era riuscito mai ad imitare. Antonio e Laura si sentivano fortunati e privilegiati ad aver capito cosa rappresentasse quella band e ad esserne diventati fan, a differenza degli amici che quasi li prendevano in giro perché non ascoltavano pezzi da discoteca preferendo “Sunday Bloody Sunday” o “Pride”.

Finita l’estate finì anche la loro frequentazione, tornando ognuno alle proprie vite, alla scuola, al lavoro ed alle loro famiglie.

Molti anni dopo, Laura provò a ricontattare Antonio, perché di lui non si era mai dimenticata. Erano trascorsi sei anni da quel primo incontro; erano riusciti a vedersi altre due volte. sempre in estate, ma le loro vite avevano preso strade diverse. Nel 2005 Laura chiamò Antonio al telefono, il numero era ancora quello di tanti anni prima.

Fu per entrambi una grande emozione. Per una sola volta Laura desiderava rivedere quel ragazzo e passare un paio di giorni insieme per dirgli tutto ciò che non era riuscita a dire nei ritagli di tempo che si erano dedicati da quando si erano conosciuti.

Si incontrarono a Catania, a febbraio. C’era un sole caldo ed il primo giorno lo trascorsero in spiaggia presso Giardini Naxos. Antonio andò a prenderla all’aeroporto ed in auto aveva messo un cd con un medley di canzoni degli U2. Laura le conosceva quasi tutte, tranne un paio che Antonio aveva inserito a sorpresa. Lui sapeva trovare quelle rarità, quelle B-sides a cui lei non riusciva mai ad arrivare. Antonio era molto più avanti.

Quei due giorni lontani dal resto del mondo andarono come Laura si aspettava da sempre. Il secondo giorno, dopo pranzo, un terribile temporale segnò il ritorno dei due verso l’aeroporto. Prima di salutarsi, Antonio le regalò il cd che avevano ascoltato durante quel weekend. Le canzoni che Laura non conosceva erano “In a Summer Rain” ed “Always”, quest’ultima sarebbe diventata il singolo di “Beautiful Day”, le disse Antonio.

Laura, che era facile alle lacrime, si commosse. Abbracciò quel ragazzo ringraziandolo di averle permesso di stare insieme come avrebbe sempre voluto. Gli disse che gli U2 erano la sua più grande passione dopo di lui.

“Gli U2 saranno il nostro cordone ombelicale fino alla fine dei nostri giorni. Grazie per avermi permesso di conoscerli e per averli portati nella mia vita. Ciao Antonio”.

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