Gli U2 come i The Beatles: vendesi l’ultimo dei tre palchi
Una delle più strambe forme di collezionismo, riservata di solito ai ricchi e alle società che si occupano di divertimento, è quella che riguarda i palchi dei grandi rocktour. Bisogna avere un cortile grande, anzi immenso, e un sacco di quattrini per comprarli: non costa quattro soldi infatti The Claw, l’immensa struttura che esiste in tre esemplari per la complessità del montaggio, che rendeva necessario un lavoro di due settimane prima del concerto; con le sue tenaglione ha fatto il giro del mondo con gli ultimi U2. Centodieci concerti, 30 paesi, e adesso va in pensione anzi in vendita.
Del prezzo non si sa nulla, mentre si sa che le trattative sono cominciate per i tre esemplari, nei canali specializzati. “Certo costa più di una lattina di coca cola”, ha scherzato David James che sta vendendo la struttura per conto della Panther Management: “Dipende davvero da che cosa ci vuoi fare, come la userai rende il prezzo molto variabile”. Disegnata da Bono stesso, con Willie Williams e l’architetto rock Mark Fisher, la struttura è stata pensata per sostenere più di 185 tonnellate e resistere ai venti. Nel pacchetto non è incluso lo schermo video cilindrico e immenso.
Gli usi possibili vanno dall’attrazione, all’esposizione a Londra per le prossime Olimpiadi. Ma può diventare una struttura teatrale all’aperto, in grado di ospitare 2.800 persone. James ha già ricevuto parecchie telefonate, da varie parti del mondo, e immagina the Claw (come fu battezzato) soprattutto come un contenitore fisso di spettacoli.
E’ interessata la catena degli Hard Rock Cafè che raccoglie memorabilia in giro per il mondo: finora, il loro pezzo più grande è il bus usato dai Beatles per il “Magic Mistery Tour” del 1967.
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