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Bono intervistato, svela curiosità sul nuovo album

Inserito da on giugno 14 – 20:08 | 1.044 visite

Il quotidiano The Irish Voice celebra il suo 25° anniversario questo mese e Debbie McGoldrick ha intervistato per l’occasione il più famoso cittadino d’Irlanda, Bono. Ecco per voi la traduzione di questa lunghissima intervista!

Come descrivere Bono? Cerchiamo di contare i vari modi. Una rockstar con i suoi tre migliori amici negli U2, la band di maggior successo al mondo. Uno scrittore di testi indimenticabili. Un showman che padroneggia un palco grande come un campo di calcio, ma che ancora riesce a stare a stretto contatto con le decine di migliaia di fan adoranti in mezzo al pubblico. Un padre e marito devoto. Un giramondo fortemente impegnato in campo umanitario. Una stella di Broadway. Un irlandese fiero che è pronto, disposto ed in grado di sventolare la bandiera per il suo paese.

E’ facile pensare che Bono, 52 anni, abbia già conquistato il mondo, eppure per molti aspetti sembra solo all’inizio. “Mai dare nulla per scontato“, ha detto il frontman degli U2 al The Irish Voice nel corso di una recente, ampia intervista a New York. E’ la prima volta che Bono viene intervistato sulle pagine del The Irish Voice. E’ un fan del giornale “Certo!” dice ed era felice di chiacchierare di tutto per festeggiare il nostro 25° anniversario. “Sono davvero onorato di far parte di questa voce importante, The Irish Voice, in questa città, e sono davvero contento di essere a New York per celebrare quest’anniversario e fare l’intervista con te“, ha detto Bono.

Caldo, affabile e premuroso con le sue parole, Bono ha vissuto una vita grande che non avrebbe mai osato immaginare mentre cresceva come Paul Hewson, in circostanze abbastanza normali a Dublino, secondo figlio di un padre cattolico e di una madre protestante. Anche se lui è una delle stelle più riconoscibili al mondo, con un numero infinito di fan e milioni in banca, grazie al successo degli U2 e dei suoi altri interessi finanziari, Bono non è una celebrità con un’esistenza piena di eccessi. Non lo vedrete barcollare fuori dai locali notturni nel cuore della notte e lottare con i paparazzi in attesa. E nessuno penserebbe di mettere in discussione la sua assoluta devozione per Ali, sua moglie da quasi 30 anni, e i loro quattro figli. Bono ha abilmente usato la sua fama, e tutta l’attenzione che viene con essa, a suo vantaggio o, più precisamente, per promuovere la sua profonda passione: battersi in favore di milioni di africani che sono poveri, malati e affamati, intrappolati in un mondo ricco che non sembra accorgersene. Sei un fotografo in cerca di una foto di Bono? Nessun problema, potrai trovarlo in uno degli eventi presentati dai gruppi con i quali è coinvolto, come RED e ONE. Volete parlare con Bono della riduzione del debito per il continente africano, o della crisi di AIDS che è in atto lì e di come i cittadini del mondo possono fare la differenza? Non dovrebbe essere difficile acchiapparlo nell’ufficio di qualche politico di primo piano da qualche parte nel mondo, dove passa il tempo ad illustrare minuziosamente le misure che i governi dovrebbero adottare per eliminare la povertà e le malattie.

Bono è il primo ad ammettere che nulla sarebbe stato possibile senza i suoi compagni di band – il chitarrista The Edge, il bassista Adam Clayton e il batterista Larry Mullen. Per molti Bono è il leader degli U2 – e questo non sorprende, dato il suo alto profilo – ma quando arriva il momento di fare musica è solo uno dei quattro ragazzi che si sforzano ancora di salire al livello successivo e sono ancora determinati a non essere solo buoni, ma grandi.

Durante la nostra intervista Bono ha parlato di molte cose diverse. Ma è opportuno iniziare con quello per cui i fan degli U2 di tutto il pianeta lo amano maggiormente: la musica. Cosa pensa Bono quando guarda indietro a se stesso negli anni Ottanta? Gli U2 non potevano sbagliare facendo album classici come “War” e “The Joshua tree”, e sfornando hit come “With or without you”, “Pride (In the name of love)”, “Sunday bloody sunday” e “I still haven’t found what I’m looking for”. Eppure, Bono ha una leggera lamentela. “Beh, come stavo spiegando al The Late Late Show (Bono era ospite del talk show irlandese, il 1 giugno per celebrare il 50° anniversario) vorrei un tasto DELETE per cancellare la pettinatura da triglia!” dice ridendo. “Molti rivendicano la triglia. Sto cercando di pensare al ragazzo che l’ha inventata“. Anche se Bono può rabbrividire al ricordo del suo vecchio taglio di capelli, si può guardare a tutto il resto dell’ascesa degli U2 con orgoglio. Hanno percorso una lunga strada da quando erano quattro ragazzi con le chitarre che facevano cover dopo la scuola fino a diventare una delle band più importanti e influenti del mondo. “La megalomania è iniziata ad un’età molto precoce” scherza Bono “ma in realtà, non avevamo motivo per aver fiducia perché eravamo una garage band abbastanza caotica, ma abbiamo avuto un certo sound anche quando eravamo stonati. E penso che ciò ci abbia dato il tipo di coraggio di versare le nostre vite in questo. E’ stato fantastico. E’ stata una corsa infernale“.

Gli U2 si sono uniti da adolescenti nel 1978 mentre frequentavano la Mount Temple Comprehensive School di Dublino. La moglie di Bono Ali (Alison Stewart) era anche lei una studentessa a quel tempo; hanno cominciato a frequentarsi negli stessi mesi in cui si sono formati gli U2. Le band vengono e vanno, combattono e si sciolgono, e spesso non si riconciliano. Ma gli U2 sono differenti. Le relazioni tra i quattro membri possono naturalmente essere irritabile a volte, soprattutto quando si sta creando nuova musica, ma al loro interno gli U2 sono uniti da un costante rispetto e ammirazione. In poche parole, Bono ama questi ragazzi, e chiaramente il sentimento è reciproco. Come sono riusciti a stare insieme più di molti matrimoni? “Beh, non so chi l’ha detto, forse era Neil Young, ma per conoscere davvero qualcuno devi conoscere i suoi ricordi“, ha detto Bono. “Aiuta conoscere i ricordi, questo è sicuro, e conoscere le cose che li legano. Queste sono relazioni molto profonde, perchè non sappiamo a dove siamo arrivati, ma ci siamo visti l’un l’altro prendere forma“. Hanno avuto i loro momenti, ammette Bono “ma in generale le persone ritornano ai loro valori basilari e noi condividiamo molti valori fondamentali“.

Gli U2 hanno un catalogo incredibile di lavoro che è stato costruito per durare. Le generazioni di adesso non ricorderanno un fuoco di paglia come Miley Cyrus, ma gli U2, come i Beatles ed i Rolling Stones, ormai hanno sicuramente guadagnato il loro posto nella storia. Bono, però, non è completamente sicuro di questo. “Beh, non si sa mai. Si spera che possa essere vero, che si possa essere rilevanti in quel momento, nel momento che si sta vivendo, che forse ti darà un certo tipo di qualità. Ma non so perchè non si può mai dire. Voglio dire, ci sono state sorprese nel corso degli anni. Negli anni ’70 la musica che le persone pensavano sarebbe stata senza tempo, appare ora come spazzatura in molti casi. E il tipo di musica che abbiamo pensato che sarebbe stata superficiale e poco interessante e un po’ insipido si è rivelato essere incredibile. Guarda gli Abba. Ora è come la folk music. Amo gli Abba. E mi piace la disco music. Mi piacciono tutte queste cose. Qualche mio amico mi guarda come se venissi dallo spazio quando cerco di spiegare loro il genio dei Bee Gees“.

Quando gli chiedo dello stato attuale della pop music, Bono sente che ci sia posto per tutti. “Penso che il mondo abbia bisogno di tutta la musica, e se hai una grande canzone alla radio il tuo giorno è già migliore per questo. Abbiamo bisogno della pop music. E’ una gran cosa al mondo. Le radio rock ci trasmettono, e ogni tanto siamo sulle radio pop. Ci piace essere sulle radio pop, perchè sai, quando cammini sulla strada o sali su un taxi e senti canzoni uscire dalle boutique o da altre parti, puoi sentire il battito della città. Ricordo quando ‘Sexual Healing’ di Marvin Gaye fosse ovunque in New York, usciva da ogni posto, quello era il battito di Manhattan. Ci sono momenti in cui cià accade, e sono grandi momenti“.

Bono parla con entusiasmo del suo recente lavoro e collaborazione con Brian Burton, meglio conosciuto con Danger Mouse, uno dei due componenti del duo Gnarl barkley con Cee-Lo Green. “Sai, ci può essere ancora vita nel vecchio cane” dice Bono. “Abbiamo colpito una vena. Abbiamo lavorato con questo soulman speciale, Brian Burton. Ascolta in un modo diverso. Il sound è quasi alla vecchia scuola U2. Ci sono cose che ci sono sempre state nella nostra musica ma forse non molto accentuate. E’ davvero molto molto diverso. E’ scioccante quanto diverso sia. Edge è in fiamme. E’ incredibile quando lavora. Anche Larry e Adam sono pompati. C’è una linea di basso che sta uscendo che non puoi letteralemente crederci. E’ incredibile, è eccitante!“. ma Bono non sta mettendo una linea del tempo su quando la musica finirà, o se ci sarà sempre la luce del giorno. “Se la band non sarà completamente entusiasta del risultato finale non andrà da nessuna parte. Possiamo ancora rovinare tutto, e sai, possiamo sbagliare, e se è così la gente non ci ascolterà perchè non ci sarebbero ragioni per noi di essere in giro. Siamo assolutamente più onesti adesso di quando facemmo il nostro primo album ‘Boy’. Non ci aspettiamo che ci sia un pubblico per noi ogni volta che andiamo e facciamo uscire un album. Dobbiamo scavare molto in profondità“.

C’è la musica e poi c’è Bono l’attivista. Il suo lavoro di difensore non è affatto un hobby o una pausa dal lavoro quotidiano. Evidenziare la difficoltà della vita in Africa per tante persone è la passione della sua vita. Il suo interesse africano si rivela in molte cose. C’è il Bono attivista, che visita campi, orfanotrofi e scuole per toccare con mano quello che si sta facendo sul campo. Poi c’è il Bono lobbista politico, che incontra i leader delle nazioni più ricche del mondo e li spinge a fare la cosa giusta, a guardare l’incubo africano – la povertà, l’AIDS, la guerra – non come qualcosa che accade in un altro remoto continente, ma come un’atrocità che non dovrebbe verificarsi in un mondo così ricco come quello in cui viviamo. Gli U2 hanno dato a Bono una piattaforma per informare ed educare milioni di persone che altrimenti non avrebbero compreso la tragedia in corso in Africa.

“Sono sicuro che è insopportabile vedermi su un palco improvvisato, quindi cerco di non salirci a meno che non sia assolutamente necessario” ha detto Bono. “Può essere un po’ una carcassa di toro per un cantante rock. Un cantante rock dovrebbe portare la gente dall’altra parte, ad un livello successivo. Si tratta di questo. E così gli U2 a volte sono stati appesantiti da un sacco di bagagli morali – e queste sono le mie parole – e io sento che la band è stata molto paziente con me riguardo a questo. Ma la verità è che loro condividono le stesse convinzioni. Sai, la prima regola di un rock band è che non deve essere noiosa. E io penso che gli U2 siano interessanti. E’ sicuramente la band più interessante sul pianeta perché in essa ci sono tante dimensioni. E’ interessata alla politica, ha un interesse per la teologia, unito ad un interesse per il commercio e per le cose che cambiano il mondo. Si tratta dello spirito del tempo. E spero che lo renda divertente per i nostri fan. Alcune persone mi guardano come ‘Cosa? Sei un cantante in una band e sei interessato alla tecnologia? Cosa vuole dire?’ oppure ‘Sei un cantante in una band e hai il tempo di convincere i legislatori nelle varie capitali? Cosa vuol dire?’. Ma questo è quello che sono. E questo è quello che siamo come band”.

L’attivismo di Bono – e quello di molti altri, come è pronto a sottolineare lui – sta facendo la differenza. Ma c’è ancora una lunga strada da percorrere.
“Mi guardo indietro…. Sono passati anni dal movimento di cancellazione del debito, Jubilee 2000. Ci sono oltre 46 milioni di bambini che vanno a scuola che altrimenti non avrebbero potuto farlo” dice. “Siamo stati noi e il lavorare con altri in un movimento di cui facevamo parte ha aiutato a portare a casa il risultato. Abbiamo imparato molto da quell’esperienza . Lottare per l’accesso alle pillole antiretrovirali per le persone affette da AIDS che non potevano permetterselo. Questo è incredibile. Ed è tutto, tra l’altro, parte di ciò che siamo come band. E spero che questo aggiunga qualcosa alla musica, non che la allontani. Siamo ancora una rock band. Abbiamo ancora voglia di fare un sacco di rumore. Siamo ancora un mucchio di casinisti. C’è un sacco di malizia nella band”. Il presidente Obama ha impressionato Bono. Si sono incontrati in diverse occasioni – gli U2 hanno suonato alla cerimonia di insediamento di Obama nel 2008 – ma Bono non approva i candidati politici di per sé. Se hanno solide basi quando si parla della cancellazione del debito africano e se sono impegnati a spendere soldi per cose come la prevenzione dell’AIDS e l’eliminazione della povertà, a Bono non importa la loro appartenenza politica. Ha lavorato bene con il presidente George W. Bush e conta su un certo numero di politici sia democratici che repubblicani come alleati. Il presidente Obama ha assunto l’impegno di sollevare gli africani dalla povertà, ha detto Bono “Ed è interessante che il suo approccio sia attraverso delle partnership. Molti paesi in Africa hanno idee su come rendere la loro agricoltura più efficiente, su come aiutare gli agricoltori, quindi lui ha un punto di vista molto interessante su questo.
“Gli Stati Uniti dovrebbero essere orgogliosi, molto orgogliosi. Avete guidato il mondo nella lotta contro l’HIV / AIDS, ed è davvero una conquista monumentale – 6,6 milioni di persone sono vive in gran parte grazie agli investimenti americani”.

Bono sta tenendo d’occhio la corsa alla Casa Bianca per il prossimo autunno?
“Beh, è interessante. La campagna ONE (il movimento per combattere povertà e malattie di cui Bono è il co-fondatore) è probabilmente l’unica cosa su cui le due parti sono d’accordo” dice. Bono parla di un incontro di senatori bipartisan che c’è stato in Ghana all’inizio dell’anno per visitare le nazioni africane e vedere come vengono utilizzati i fondi americani. “Sono senatori duri. Il senatore Lindsey Graham, un duro, ha posto domande difficili sul dove vengono spesi i soldi dei contribuenti. E questo è grande. La convinzione che aveva lottato per queste persone”. Bono dice “Poi abbiamo avuto democratici come il senatore Patrick Lahey che ha guidato la carica per anni. Stanno tutti lottando per salvare vite umane. Ed è una piccola percentuale del budget complessivo. La gente pensa che sia tipo il 10%, ma in realtà è inferiore all’1%. Quindi l’America può essere molto orgogliosa di questo. E l’Irlanda, tra l’altro, sulla fame l’Irlanda è stata tra le migliori. Il Primo Ministro Enda Kenny e il Partito Laburista hanno mantenuto il suo impegno”.

Bono ha incontrato lo sfidante repubblicano di Obama per la Casa Bianca, Mitt Romney.“Sì, ci siamo incontrati. Era molto interessato a ciò che stiamo facendo, e ha capito il tipo di dimensione del coinvolgimento degli Stati Uniti con il mondo in via di sviluppo”. Bono dice. “A livello commerciale l’Africa sarà quasi il doppio della popolazione della Cina entro il 2050. Questo è il futuro. Chiunque vinca alla Casa Bianca potrà – oppure no – affrontare finalmente i problemi in materia di immigrazione, in particolare quelli riguardanti i circa 50000 irlandesi documentati negli Stati Uniti. Infatti e posso ben dirlo, dove sarebbe l’America senza gli irlandesi?”. I suoi connazionali stanno vivendo tempi difficili a causa del crollo della Tigre Celtica. Bono è un cittadino del mondo in molti modi, ma alla fine della giornata non c’è posto come casa, e lui è determinato a fare la sua parte per contribuire a portare avanti l’Irlanda. “Gli irlandesi sono incredibili. Sai, viviamo su un piccolo scoglio nel Nord dell’Atlantico, dove il clima fa schifo. Ma le persone sono geniali!”

Bono parla dell’Irlanda e delle sue qualità in ogni occasione. Ha parlato in occasione del Global Economic Forum ospitato dal governo irlandese lo scorso anno, e anche se ammette che essendo una ricca rock star non può veramente sentire il dolore della gente, è più che disposto per cercare di aiutare a risolvere i loro problemi. “Siamo in grado di attrarre investimenti e creare posti di lavoro”. Bono dice “Siamo intelligenti. Abbiamo una forza lavoro molto istruita. La creatività è il nostro punto forte. Creare qualcosa dal nulla. Abbiamo creatività in ogni cosa – business, tecnologia. C’era una società recentemente fondata da studenti irlandesi nel bel mezzo della recessione. Hanno vinto un concorso Microsoft, una competizione mondiale. Hanno creato una piccola applicazione che, quando date ai vostri figli l’auto, può dirvi a quale velocità stanno andando. E’ geniale”. Bono paragona l’attuale crisi irlandese a quella degli anni ’70, quando la gente se ne andava a frotte e abbondava la disperazione. Questa volta, dice, è diverso.“Mi ricordo quando le cose erano davvero dure negli anni ’70. Sai, non riesco a immaginare quello che le persone stanno vivendo in Irlanda ora. Come potrei sperare di comprendere le difficoltà di essere disoccupati nella mia posizione? Ma vi dico che in confronto agli anni ’70, quando c’era un sacco di malinconia, questa generazione di irlandesi è molto più ribelle. C’è un tempo per la rabbia, ma c’è anche un tempo per essere intelligenti e strategici, e penso che gli irlandesi siano così in questo momento. E mi stupisco di questo. Perché hanno ragione di essere veramente arrabbiati. Abbiamo avuto un problema del settore privato che è diventato una soluzione del settore pubblico. E questo è solo ingiusto, ma si sa, c’è una sorta di pensiero sofisticato. Il paese è stato preso a calci, ma non ha perso la sua dignità o la fiducia in se stesso. Diciamolo chiaramente, sulla nostra isola, qualunque cosa tu dica a questo proposito, ci stiamo divertendo di più. C’è più divertimento sulla nostra isola che in qualsiasi altro posto nella zona euro!”

Bono e The Edge hanno fatto un passo al di fuori della loro zona di competenza alcuni anni fa. Il loro nuovo obiettivo? Scrivere la musica per uno spettacolo epico di Broadway, diverso da qualsiasi cosa mai vista o sentita prima. Hanno sognato in grande con Spider-Man: Turn Off the Dark. Con una sceneggiatura di Julie Taymor, vincitrice di un Tony Award che ha portato Il Re Leone a Broadway, un sacco di diavolerie tecnologiche e il sostegno milionario di produttori di fiducia, Spider-Man sembrava certamente avere tutti gli ingredienti necessari per il successo. Ma lo spettacolo è stato segnato da seri problemi quando ha debuttato nel novembre del 2010. Il malfunzionamento del set ha provocato al cast lesioni gravi e la Taymor è stata criticata duramente da sprezzanti esperti per la sua sceneggiatura e i suoi presunti capricci da diva dietro le quinte. I critici odiavano lo spettacolo, hanno messo in ridicolo tutte le prime annullate (Spider-Man ha avuto 182 spettacoli in anteprima prima di aprire ufficialmente i battenti nel giugno scorso, il maggior numero di anteprime nella storia di Broadway) e hanno attribuito a Bono e a The Edge la creazione di musica non all’altezza per gli elevati standard di Broadway. In breve, Spider-Man sarebbe stato presto chiuso e sarebbe diventato il più costoso flop di sempre di Broadway con 70 milioni di dollari e passa – o per lo meno così sarebbe dovuta andare. Ma è successo qualcosa sulla strada che avrebbe dovuto portare al finale amaro che molti critici avevano predetto – addirittura voluto. Al pubblico non è fregato niente di quello che pensavano loro e hanno reso Spider-Man un grande successo commerciale. Lo spettacolo festeggia il suo primo anniversario il 14 giugno. E incassa sempre ben oltre un milione di dollari al botteghino ogni settimana e ha infranto un record l’ultima settimana del 2011, quando ha guadagnato quasi 3 milioni di dollari, battendo un marchio storico stabilito da Wicked. Più di un milione di persone ha visto Spider-Man e lo spettacolo non mostra segni di cedimento. E’ stata una strada faticosa quella per il successo a Broadway, ammette prontamente Bono. La Taymor è stata licenziata dalla produzione prima dell’apertura e c’è una causa ancora pendente. Ma lui si sente immensamente gratificato dal fatto che lo show è ancora in piedi dopo aver ricevuto così tanti duri colpi. “Sono entusiasta”, dice un Bono chiaramente orgoglioso.“La storia è ancora in evoluzione. Abbiamo alcune idee per dei cambiamenti. Se avete visto Wicked quando ha aperto aveva delle recensioni molto misere, se l’avete visto ora è molto cambiato. Le cose cambiano, ed è questo che è così eccitante. E’ un grande spettacolo. Il grande show è sempre stato lì. Era solo una questione di portarlo fuori. Alcune decisioni difficili dovevano essere prese, e lo sai, non siamo niente se non siamo implacabili. Abbiamo imparato molto da questa esperienza. Amo quella parte di New York. Amo la comunità di Broadway. A proposito, sono molto attivi nella lotta contro l’AIDS attraverso la Broadway Cares, quindi voglio lavorare con loro”. E’ sopravvissuto Bono alle critiche?“Abbiamo preso degli schiaffi” dice ridendo, “sai, noi eravamo nuovi nell’ambiente. Abbiamo preso un po’ di schiaffi nella parte posteriore della testa. E’ incredibile come la gente dicesse ‘Tornate sul vostro palco’. Ma è sempre stato così, con tutto quello che abbiamo fatto. Ma come ho detto, siamo implacabili e possiamo sopportarlo. E’ probabilmente parte dell’essere irlandese, oltre ad essere duri”.

Il vecchio nemico irlandese, l’Inghilterra, è capitato sulla strada di Bono il mese scorso. E’ stato a Londra con Ali per celebrare il Giubileo di Diamante della regina Elisabetta ed è stato più che felice di prendere parte ad un evento culturale a cui era presente la regina.
“Beh, lei è un’altra cosa” ha detto Bono. “Il popolo irlandese ha una ragione storica per diffidare della famiglia reale, ma in questi tempi attuali dovremmo essere gentili. Sai, lei è stata molto cortese, ha parlato in gaelico e ha affascinato il paese quando è stata in Irlanda l’anno scorso. L’Irlanda e l’Inghilterra sono progredite rispetto ai vecchi tempi. Penso che il fatto che il Primo Ministro inglese David Cameron abbia chiesto scusa per quello che è successo a Derry tanti anni fa, la Bloody Sunday, sia stato molto importante. C’è un diverso rapporto tra l’Irlanda e il suo vicino ora, e volevo riconoscelo”.

Bono ha reso omaggio alla sovrana inglese, ma la sua regina è sempre Ali Hewson. Celebreranno trent’anni di matrimonio il 21 agosto ed hanno un sacco si cose per dimostrarlo – due figli, due figlie e una solida relazione che sfida i traumi che solitamente affliggono i matrimoni delle persone famose. Ali condivide con Bono la passione per l’Africa e per la giustizia sociale. Lei è profondamente coinvolta in EDUN, un brand di moda fondato da lei e da Bono che mira ad incrementare gli scambi con l’Africa – molte delle linee sono fatte da gente del posto – e la coppia vuole mostrare la loro qualità e artigianalità nella speranza che altre case di moda ne prendano nota. A casa Ali è famosa per il suo lavoro con il Chernobyl Children’s Project, che lavora con i giovani colpiti dal catastrofico disastro nucleare di Chernobyl del 1986. I proventi della canzone “Sweetest thing”, che Bono ha scritto per sua moglie, sono stati devoluti al progetto. “Lei è incredibile”, dice Bono “non c’è cosa come una madre che non lavora, ma che ha tutta la responsabilità di crescere i bambini. Lei lo ha fatto con molta grazia. Ed è ancora molto divertente stare con lei. E’ il mio migliore amico”.

 

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