U2: l’attesa per il grande ritorno
Sono trascorsi quasi quattro anni dall’ultimo concerto degli U2 in Italia, e la loro mancanza si fa sentire ogni giorno in modo più dirompente. C’è il desiderio da parte di noi fan di rivederli dal vivo, di rivivere anche solo per una sola sera, tutte quelle emozioni uniche che solo la loro musica sa regalarci. Il nostro sito segue passo passo le notizie riguardanti le registrazioni del nuovo album e la data presunta d’uscita. Penso di parlare a nome di tutti gli appassionati quando dico che non ce la facciamo più, quest’attesa è quasi una tortura, un logorio quotidiani che cerchiamo di combattere ascoltando le canzoni che conosciamo a memoria e che, nonostante gli anni, ci danno una carica di adrenalina senza paragoni. Per colmare la “fame” di U2 abbiamo trent’anni di ottima musicar, per fortuna, due ultimi brani, Ordinary Love e Invisible, a cui mi sono particolarmente legata e che ascolto di continuo come in un circolo vizioso, in cui più l’ascolto e più ne sento il bisogno di farlo. Sono sicura che non appena uscirà il nuovo album questa lunga attesa sarà solo un vago ricordo e penserò che sarà valsa la pena aspettare per il grande ritorno della band più spettacolare al mondo. Forse la differenza rispetto al passato è che vivevo il tempo tra un album e l’altro con meno ansia, forse un tempo non pensavo che gli U2 avrebbero mai potuto stancarsi di scrivere musica, di cantare e fare concerti per noi fan. Non che ora abbia questo timore; credo ancora che gli U2 non potrebbero vivere senza musica, ma l’idea che un giorno possano optare per una vita lontana dai riflettori del mondo dello spettacolo, diventa più credibile ora che hanno raggiunto un’età più matura ed i massimi livelli di successo. Credo ancora che Bono sia un animale da palcoscenico e che la musica faccia parte di lui e che per questo, non potrà mai condurre una vita in cui questa componente venga a mancare completamente. Credo che valga lo stesso discorso per gli altri U2, al pari di Bono.
Noi fan viviamo di loro, di vecchie e nuove registrazioni amatoriali e non, di collezioni di dischi, cappelli, libri, tatuaggi e quant’altro ci faccia sentire più vicini a loro ed è per questo che l’attesa ci consuma e ci rende ancora più desiderosi di ricevere notizie, anzi, la Notizia del loro ritorno. Nel frattempo godiamo di ciò che ci hanno già regalato, di canzoni più o meno recenti, di ricordi, di foto e di quello che ci rende fan instancabilmente appassionati.
Ne è un esempio per me questa versione di “So Cruel”, il cui album di origine rappresenta il mio momento di innamoramento degli U2. Un omaggio ad Achtung Baby, il capolavoro degli anni novanta, ancora così attuale de incredibilmente bello.
Buon ascolto!