“Killing Bono”, la nostra recensione
Prima che uno di voi lettori si aggiudichi la copia omaggio di “Killing Bono” grazie al CONTEST organizzato tra noi di U2360GRADI.IT e la BUR Rizzoli casa editrice del libro (VEDI LINK CONTEST), ci tengo a dire la mia su di un libro parla di Bono e degli U2 da un punto di vista privilegiato, diverso dal solito.
Neil McCormick descrive la band ed i suoi personaggi avendo una visione molto “ravvicinata” di ognuno di loro, specialmente di Bono, di cui rimane affascinato e quasi ossessionato da quando fa la sua conoscenza ai tempi della Mount Temple School. Difficile diventare famosi e leader di una band quando tra i corridoi della scuola, nelle aule e tra i compagni c’è Bono, la cui personalità è fervida e prorompente come quella che conosciamo noi fan e con la quale ha raggiunto l’apice del successo insieme ad una fama mondiale. Vedere nascere gli U2 non capita proprio tutti i giorni e non può che lasciare un segno indelebile nella propria vita. Tra le pagine del libro emerge non solo una ricerca ossessiva-compulsiva della fama, ma anche e soprattutto una grande stima nei confronti di tutti e quattro i ragazzi che sono diventati gli uomini che noi amiamo tanto. Se Paul, David, Larry ed Adam non avessero avuto quel qualcosa in più rispetto agli altri coetanei dell’epoca, ora non esisterebbe la “Band” e nemmeno la loro copiosa ed eccezionale produzione discografica. Forse nessun’altra rock star sarebbe riuscita a competere con Bono se avessero avuto la stessa età e frequentato lo stesso liceo in Irlanda..nessuno avrebbe potuto competere con il genio ribelle di quel ragazzo che più volte ha ammesso di avere un buco a forma Dio come motore di ricerca della celebrità.
Non c’è miglior modo di parlare degli U2 se non attraverso gli occhi e i ricordi di chi li ha visti crescere crescendo con loro. Solo Neil McCormick può sapere che Adam da ragazzo voleva essere una stella; che Bono e The EDGE volessero toccare le stelle e che a Larry sembrava piacesse semplicemente menare colpi alle cose. Col senno di poi, probabilmente Larry era il più maturo di tutti, l’unico che ai tempi del liceo sapeva veramente suonare uno strumento. E’ sempre stato lui il “Boss”, colui che ha dato il via alle cose, a questa magnifica ed eccezionale esperienza che si chiama U2.
A nome dello staff di U2360GRADI.IT ringrazio la Casa Editrice Bur per averci dato l’occasione di regalare ad uno dei nostri fan un libro imperdibile, sopratutto per chi, della musica degli U2, proprio non riesce a farne a meno.
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