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Buon 60° compleanno ‘Jazz Man’ Adam Clayton!

Inserito da on marzo 13 – 00:00 | 940 visite
Il primo componente degli U2 a compiere i suoi “primi 60 anni’ è proprio lui: Adam Clayton!
Il primo manager degli U2, lo studente simpatico, affascinante e ribelle, quello con gli occhiali scuri, il cappotto afgano ed i riccioli biondi coperti dall’elmetto da cantiere di plastica gialla, che, seduto tra i banchi della Mount Temple Comprehensive School, beveva caffè e tè nero da una borraccia, il membro più anticonformista della band di Dublino, il ‘non irlandese’, perchè nato a Chinnor, nella contea inglese dell’Oxfordshire, tutto questo e molto altro è lui, il gentiluomo ‘Jazz Man’ Adam Clayton!

Photo © itunes.apple.com

Sarebbe semplice e scontato scrivere su Adam un articolo con la sua carriera lavorativa-musicale scandita anno per anno dal lontano 25 settembre 1976, quando il futuro bassista degli U2 partecipò all’incontro nella cucina al n° 60 di Rosemont Avenue, a Dublino, a casa del giovane batterista Larry Mullen Jr., quell’incontro che cambiò la sua vita mettendogli sulla sua strada altri 3 giovani ragazzi, non capacissimi a livello musicale, diciamolo pure, ma con una grande voglia di ‘fuggire’ dalla loro quotidianità di poveri ragazzi irlandesi degli anni dei Troubles. Quei tre ragazzi, Paul, David e Larry, che gli avrebbero cambiato la vita.

Ma non vogliamo far questo, in passato l’abbiamo già fatto molto bene ed in modo dettagliato:

Buon compleanno Adam Clayton, bassista (e primo manager) degli U2

Vogliamo invece raccontarvi, anche attraverso le sue stesse parole, di come un ragazzo ribelle e autodistruttivo, grazie all’amicizia e la fedeltà di quei tre stessi ragazzi incontrati in quella cucina nel 1976, sia riuscito a diventare una persona nuova, realizzarsi come musicista, come uomo e come padre.

Iniziamo da quegli ultimi anni ’70. Adam racconta:

“Quando abbiamo cominciato, io ero l’unico che sapesse suonare uno strumento, e che avesse qualche idea su quale direzione artistica prendere”

Clayton era il legittimo proprietario dell’unico amplificatore, oltre ad altra attrezzatura musicale comprata grazie ad un periodo di lavoro passato al mercato del pesce di Billingsgate, a Londra, che aveva a disposizione questo gruppo di ragazzi per iniziare a provare insieme a far musica, oltre a convincere tutti di aver idee chiare su musica ed arte, così da guadagnarsi il ruolo di ‘Primo Manager degli U2’; era egli stesso ad inviare lettere o fare chiamate a case discografiche per la stessa band di cui ne era componente:

“Abbiamo collezionato rifiuti praticamente da tutte le case discografiche, ed alcune ci hanno detto di ‘No’ anche più di una volta. Non riuscivamo a capire come facessero quei tizi a non rendersi conto che stavano rifiutando un ottimo acquisto che eravamo noi…E ogni volta ci rimanevamo malissimo, perchè ogni nuovo rifiuto voleva dire un rinvio della ‘grande occasione’. ovvero, quella di dimostrare quanto valessimo davvero”.

Nel 1978, per loro fortuna, arrivò Paul McGuinness a ricoprire il vero e proprio ruolo di manager degli U2.

“Solo nel ’78 cominciammo a diventare consapevoli della nostra identità”

Arriva il primo vero album, Boy, ed i primi tour per la band di Dublino: Adam, come ricorda spesso Edge, era l’unico dei 4 componenti degli U2 a credere realmente che avrebbero combinato insieme qualcosa di serio. Ricorda lui stesso con shock il primo approccio a Londra, il suonare in leggendari locali che poi, in realtà, tanto leggendari non erano…

“A casa stavamo diventando delle piccole celebrità, ma a Londra non ci conosceva nessuno, e andava bene se veniva a vederci qualcuno del giro delle case discografiche… Abbiamo finito i soldi prima del previsto , così io che avevo due bassi ho dovuto venderne uno per aver soldi del biglietto per tornare a casa…Insomma, delusione totale, su tutti i fronti”

All’uscita di October e War i quattro di Dublino non erano più neanche troppo convinti di voler essere ancora una band, soprattutto Bono e The Edge iniziavano a considerare il rock vanità e superficialità, non un campo valido nel quale riuscire a comporre e dar voce alla loro spiritualità.

“Ci fu un momento in cui gli U2 furono davvero sul punto di sciogliersi. Bono e The Edge ci dissero che avevano seri problemi a conciliare la loro fede cristiana e la loro militanza in una rockband. Superato il momento di shock, convocammo una riunione insieme al nostro manager e a Steve (Lillywhite). Nessuno tentò di convincerli a rimanere a qualunque costo, piuttosto gli domandammo se era davvero quello che volevano, e soprattutto se si sarebbero sentiti più utili, per la loro causa, vivendo una ‘vita normale’… Furono interrogativi ragionevoli, questi che gli ponemmo, visto che alla fine decisero di rimanere nella band”

Adam, invece, da sempre crede che esista qualcosa che permetta agli esseri umani di creare, comunicare e cogliere emozioni, pur dichiarandosi ‘non credente’.

“C’è stato un periodo in cui gli altri tre hanno incominciato a dedicarsi intensamente alla religione, e io, che non sono credente, ho cominciato a sentirmi un pò isolato. Ho saputo che qualcuno diceva che prima o poi sarei stato cacciato dalla band perchè ero una specie di ‘corpo estraneo’, ma sul piano personale questo non è mai successo: siamo sempre stati amici, e probabilmente continueremo a esserlo per sempre”.

Mentre Adam frequentava Paul McGuinness e un giro di persone che se la spassavano fra ‘erba’, locali, alcool e ragazze, gli altri tre usavano il tempo libero per preghiere collettive, capitava anche sui pullman che si estraniassero, come a tirare una tenda a dividersi dal loro compagno, dai tecnici e dal manager.

Photo via © U2 Breathe
[U2 nel 1982 ca.]

Fu proprio in quel momento che arriva ‘la proposta’ di Bono ad Adam: il cantante degli U2, un giorno durante le registrazioni di War, fuori dai Windmill Lane Studios, chiede al bassista di fargli da testimone alle sue imminenti nozze con Ali.

Bono con questo gesto significativo tende una mano all’amico e ad un uomo in difficoltà, riavvicinandolo così al mondo U2.

Fu proprio questo l’episodio da cui prende spunto Bono per scrivere una tra le più belle canzoni degli U2, chiaramente tra le preferite anche dello stesso Adam: Drowning Man.

Il brano, contenuto in War, è strutturato come un Salmo ‘al contrario’ delle Sacre Scritture. Bono parla infatti in prima persona, dal punto di vista di Dio, tendendo una mano, un aiuto verso un uomo che sta affogando nelle acque pericolose dei suoi vizi: Adam.

“Take my hand
You know I’ll be there
If you can
I’ll cross the sky for your love.
For I have promised
For to be with you tonight
And for the time that will come.

Take my hand
You know I’ll be there
If you can
I’ll cross the sky for your love.
And I understand
These winds and tides
This change of times
Won’t drag you away.”

Il Signore promette all’uomo amore eterno e di attraversare il cielo se accetterà il suo aiuto, rincuorandolo che presto le tempeste passeranno.

“Hold on, and hold on tightly.
Hold on, and don’t let go of my love.
The storms will pass, it won’t be long now.
This love will last, this love will last forever.

And take my hand, you know I’ll be there.
If you can I’ll cross the sky for your love.
Give you what I hold dear.

Hold on, hold on tightly.
Hold on, and hold on tightly.
Rise up, rise up with wings like eagles.
You run, you run.
You run and not grow weary.

Hold on, and hold on tightly.
Hold on, hold on tightly
This love, lasts forever.
Now this love lasts forever”.

Alla fine del testo, nella frase “Now this love lasts forever”, la conferma nel “Now” (ossia “Ora”) di come l’uomo abbia accettato l’aiuto di Dio. E ora quindi quell’amore potrà durare per sempre. Nella famiglia U2 quella frase è una vera e propria dichiarazione di amicizia e amore eterno fra i due membri della band: Bono e Adam; quell’amicizia dura tutt’oggi, da 44 anni!

Photo © concertfrontrow
[14 Maggio 2017 – Seattle]

Il 6 agosto 1989, Adam viene arrestato a Dublino per possesso di marijuana, e versa 25000 sterline in beneficenza al Dublin Women’s Aid Refugee Center, per non finire in carcere:

“La stampa scandalistica ha fatto un gran casino quando sono stato arrestato per detenzione di cannabis, sparando titoloni e facendomi sentire ancora più stupido di quanto già mi sentivo io. Al contrario, nemmeno si è accorta che nel ’97 ho cambiato completamente vita, dando un taglio al bere, alla ‘roba’ e alla vita nei locali notturni. E’ stata una decisione difficile, e mi ci è voluto un pò per riuscire a gestirla in maniera adeguata, ma non la rimpiango affatto, anche perchè così posso godermi aspetti della vita che prima mi erano negati. Posso considerarmi un privilegiato: in questo modo riesco ad avere il meglio di due vite completamente diverse una dall’altra.”

Quindi nel ’97 Adam riesce a ‘ripulire’ completamente la sua vita, dopo che un altro episodio aveva segnato la sua esperienza con gli U2, dandogli uno scossone decisivo.

Durante la relazione con la top model Naomi Campbell, iniziata a febbraio ’93, a novembre dello stesso anno il bassista perde il primo dei due concerti di Sydney dello Zoo Tv Tour, e, a sostituirlo viene chiamato il suo tecnico del basso Stuart Morgan. E’ la prima volta che un componente degli U2 salta un’esibizione. Bono annuncia al pubblico che Adam è affetto da un virus, motivo per il quale non può salire sul palco; in realtà era troppo sbronzo per suonare.

Photo © Angeli via purepeople.com
[Berlino – Marzo 1994]

Adam ha raccontato solo recentemente, lo scorso maggio, al The Tommy Tiernan Show, su RTÉ One, cosa gli accadde in quell’episodio:

“Solo tre giorni dopo mi sono reso conto di quello che era successo, e di cosa avevo combinato. Non mi ero svegliato in tempo per il concerto, era uno show che doveva essere filmato, in ballo c’erano tanti soldi, tanti rischi.

Ho abbandonato i miei amici, avevo lasciato da sole quelle tre persone che mi erano state vicine da quando avevamo sedici o diciassette anni. Loro non avrebbero mai potuto immaginare lontanamente che sarei stato capace di fare una cosa simile. Ho abbandonato il pubblico, ho abbandonato i tecnici.  Non ero veramente in una bella situazione, e se ci fosse stato un minimo senso della realtà, quando realizzi che era giunta l’ora di ammettere che avevo un problema, che era più grande di me, e che avevo bisogno di aiuto… ebbene, quel momento era per me arrivato.

Mi sono assunto le mie responsabilità, non è stato affatto facile. La battaglia è stata durissima, ma sono veramente felice che l’ho vinta. Sono felice che ce l’ho fatta, sono contento di essere qui, che posso parlare con te, perché sennò l’alternativa credo sarebbe stata di gran lunga peggiore”.

Così rivelando di come il successo, di cui lui stesso ha sempre detto

“Quando arriva presto può causarti molti problemi: ti genera confusione, ti spinge a pensare di essere una persona diversa da quella che sei davvero”,

lo abbia costretto a combattere per diversi anni con la dipendenza da alcool e droghe:

“Ho perso il senso di me stesso, ho perso il senso della realtà. Mi sentivo veramente infelice, e così bevevo e mi drogavo, e sono finito sui giornali per questi motivi, facendo vergognare chiunque mi era vicino, oltre che me stesso .

Adam oggi si impegna fortemente a mantenere uno stato equilibrato mentale, senza scivolare di nuovo nella depressione:

“Devo ancora, tutti i giorni, lavorare duro per mantenere una certa sanità mentale, sia quando sono con gli U2 che quando non sono con loro. La mia testa mi può far fare brutti pensieri, e farmi viaggiare verso brutti luoghi. Sono fortunato ad avere i miei amici della band che mi tengono d’occhio, ci controlliamo a vicenda”.

Bono, Edge e Larry sono sempre rimasti al suo fianco, a ‘tendergli una mano’, perchè “avevano promesso di essere con lui durante questa notte e per il tempo che sarebbe venuto” (“For I have promised/ For to be with you tonight/ And for the time that will come” da Drowning Man).

Adam può affermare di come, alla radice del suo malessere, ci sia stato proprio un problema mentale:

“Alla radice di tutto questo, della dipendenza, di certo nel mio caso, c’è stato un problema mentale. Sono stato capace di chiedere aiuto e cambiare le cose: mi sento molto più felice ora“.

Chiedere aiuto è quello che lui stesso oggi, un uomo nuovo da quei lontani anni ’80 e ’90, sprona a fare sostenendo da anni ormai, in veste di ambasciatore, Walk in My Shoes, la campagna di sensibilizzazione e educazione del St Patrick Mental Health Services.

Proprio quest’anno, in questo 2020, in occasione del 60° compleanno del bassista degli U2, Walk in My Shoes , esattamente per il 13 marzo ha fissato il #MindYourSelfie Day: per chi non conoscesse questa campagna, sui social gli utenti sono invitati a condividere un selfie a sostegno delle associazioni che si occupano di salute mentale e per incoraggiare conversazioni sullo stesso tema.

Photo © Walkinmyshoes.ie

Adam oggi è anche questo, oltre ad essere quello che tutti, fan e non, conoscono come ‘il bassista degli U2, una delle rockband più famose al mondo’, è un uomo impegnato socialmente, un uomo che in passato ha avuto ombre e momenti bui, che si è circondato spesso di amori o persone sbagliate, ma che poi, con l’aiuto di chi gli ha voluto davvero bene, è riuscito a ritrovarsi a 60 anni ancora lì, al suo posto, sui palchi di mezzo mondo, in compagnia dei 3 amici di sempre, quei 3 ragazzi con cui scattò quella scintilla in quella cucina di Dublino; ragazzi, oggi uomini vissuti, a cui ha dedicato un bellissimo messaggio il giorno in cui è stato insignito del prestigioso premio Stevie Ray Vaughan Award, donatogli da MusiCares Foundation.

Un Adam visibilmente emozionato ha, infatti, in quell’occasione, ringraziato Bono, The Edge e Larry così:

“Tra di noi c’è un patto, non abbandoniamo nessuno, o andiamo a casa tutti o restiamo tutti uniti: grazie per aver rispettato la nostra promessa. Non è stato facile vincere la battaglia con l’alcool: era parte di me, era parte anche del mio modo di pensare a me come musicista. Ci sono riuscito e credo che la mia vita sia migliore perché ho sconfitto un male cosi devastante. Sono fortunato ad avere amici come Bono, The Edge e Larry, hanno capito che stavo affondando, non mi hanno lasciato solo, mi sono stati vicini ogni istante e non ci siamo più lasciati: sono e sarò eternamente grato agli U2 per il loro supporto ed aiuto infiniti e la loro comprensione, d’altronde mi volevano bene anche prima che iniziassi ad amare questo maledetto amico che si chiama alcool”,

ed ancora una volta, anche qui, fa capolino la promessa messa su carta da Bono in Drowning Man!

Nel privato, oggi inoltre, Adam ha accanto finalmente una moglie, Mariana Teixeira, sposata nel 2013; una compagna fedele che aveva da sempre invidiato, benevolmente, a Bono, l’amico che l’aveva già trovata da giovanissimo in Alison Stewart, sua moglie dall’agosto ’82.

Adam insieme a Mariana è riuscito a formare una vera e propria famiglia con l’arrivo, nel luglio 2017, di una bambina: la loro dolcissima Alba.

Photo © @pedromendessiruffo_

Potremmo avanzare l’ipotesi che anche il nome della bambina non sia stato scelto a caso, la parola “Alba” in italiano indica infatti il primo chiarore del giorno, che segna la fine della notte e precede l’aurora; forse Adam avrà scelto proprio questo nome ad indicare con la nascita di sua figlia la fine di un passato oscuro ed autodistruttivo, e l’apertura verso un futuro luminoso.

In questo giorno del suo 60° compleanno auguriamo tutti ad Adam Clayton di proseguire in questo suo luminoso cammino; con tutti indichiamo noi fan che, anche solo una volta, abbiamo potuto vederlo in concerto, sopra un palco, o incontrarlo altrove, dove, quale grande persona dall’animo buono che è, non si è mai risparmiato per foto, autografi, saluti o per un semplice sorriso… ne ha sempre per tutti!

Buon compleanno Sir. Jazz Man Adam Clayton, 100 e infiniti ancora di questi luminosi giorni! Tanti Auguri Adam!!!

 


Vi ricordiamo che, in occasione del 60° compleanno del nostro caro Adam, U2.com trasmetterà, per i suoi iscritti, lo streaming esclusivo della première del DvdU2 eXPERIENCE + iNNOCENCE Live in Berlin sabato 14 marzo, alle 22 ora italiana.

Inoltre, il sito ufficiale degli U2 invita i fan a inviare le proprie foto scattate ad Adam, accompagnate dall’hashtag #AdamClayton60, sull’album di Zootopia https://zootopia.u2.com/gallery/album/663-adam-clayton-60/ o sul forum https://zootopia.u2.com/forums/topic/40919-adam%E2%80%99s-60th-birthday-celebration/

 

Articolo a cura di Daniela @daniDpVox

Foto in evidenza © Uccia Graziella Russo

Citazioni da “U2 Live“, a cura di Bob Wilson

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