No Line On The Horizon, la visione degli U2 oltre il visibile
No Line On The Horizon è il dodicesimo album da studio degli U2, pubblicato il 27 febbraio 2009, solo in Irlanda, e, pochi giorni dopo, il due ed il tre marzo, nel resto del mondo.
“Choose your enemies carefully cos they will define you
Make them interesting cos in some ways they will mind you
They’re not there in the beginning but when your story ends
Gonna last with you longer than your friend” Cedars of Lebanon“Scegli i tuoi nemici con molta attenzione perchè saranno loro a definirti / Rendili interessanti perchè in qualche modo a loro importerà di te / Non li troverai all’inizio, ma quando finirà la tua storia / Saranno con te più a lungo dei tuoi amici” Cedars of Lebanon
La band irlandese, dopo How To Dismantle An Atomic Bomb del 2004 ed il successivo Vertigo Tour, terminato nel 2006, iniziò a lavorare al nuovo disco all’inizio con una serie di registrazioni, quasi del tutto scartate, con Rick Rubin. Successivamente, tra il 2007 e il 2008, gli U2 richiamarono Brian Eno e Daniel Lanois non solo come produttori, ma addirittura come collaboratori e coautori durante le registrazioni, che si svolsero tra Marocco, Dublino, New York e Londra.
La lavorazione all’album non fu tra le più semplici per gli U2, tant’è che la band cambiò più volte idee, sia sul progetto, che sulle canzoni. I piani iniziali prevedevano addirittura la pubblicazione prima di un doppio EP, e poi di un doppio album alla fine del 2008.
Come sappiamo bene, nulla di tutto questo accadde: gli U2 posposero nuovamente l’uscita del nuovo disco, modificando molto del materiale in quel momento a loro disposizione, togliendo brani inizialmente previsti per l’album, e aggiungendone altri. Molti di quei brani scartati (causando parecchio rammarico in Brian Eno) sarebbero dovuti finire in Songs of Ascent, presunto nuovo lavoro degli U2 che, stando alle dichiarazioni della band, era addirittura pronto per essere rilasciato poco dopo No Line On The Horizon.
Ad oggi Songs of Ascent non è mai stato pubblicato, e la primordiale versione, a cui la band iniziò a lavorare con Danger Mouse nel 2010, è stata praticamente completamente rivoluzionata, prima di dar luce a Songs of Innocence, nel 2014. In alcune interviste, negli ultimi mesi, prima e dopo la pubblicazione di Songs of Experience, la band ha parlato nuovamente di Songs of Ascent, come ipotetico nuovo album degli U2, ad ideale completamento della trilogia Innocence/Experience/Ascent.
Torniamo a parlare dei cambiamenti e delle modifiche in corso d’opera a No Line On The Horizon, da parte degli U2. L’esempio lampante è Linear, il film-documentario realizzato da Corbijn e ultimato nel 2008, che fu inserito nella deluxe edition di No Line On The Horizon: la tracklist è differente rispetto all’album, in quanto contiene Unknown Caller come primo brano, l’inedita Winter, mentre non appare affatto I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight.
Gli U2, poco prima di pubblicare finalmente No Line On The Horizon, avevano infatti completato Stand Up Comedy, e inserito I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight, prodotta da Lillywhite (come anche Breathe), togliendo Winter. A Eno e Lanois (che verranno accreditati nell’album come produttori, e coautori di musiche e liriche) si erano aggiunti, inoltre, Declan Gaffney e Carl Gianville, nel ruolo di produttori, oltre allo stesso Lillywhite.
La difficile genesi dell’album, e i cambiamenti in corso d’opera, hanno sicuramente influito anche sulle tematiche e le liriche del disco. Queste le parole del nostro Jacopo D’Ipolito su No Line On The Horizon:
“È un album ibrido quello che va a chiudere gli anni 2000 della band. Dopo il ritorno al pop-rock dei due album precedenti, i quattro irlandesi sembrano aver voglia di tornare a sperimentare e di trovare nuove idee. Per fare ciò vengono chiamati i fidati Eno e Lanois – che verranno accreditati come autori oltre che produttori – e la band decide di andare a registrare del materiale a Fez, in Marocco.
La tematica del viaggio è fortemente presente in questo album, registrato appunto tra Fez, Dublino, New York e Londra. Lo stesso Bono, per scrivere i testi, si spoglia dei panni di frontman degli U2, e indossa quelli di vari personaggi, visti per la maggior parte proprio nel film Linear. Ecco quindi che vediamo il poliziotto francese di origini marocchine in fuga da Parigi, il tossicodipendente di Moment of Surrender, l’aspirante suicida di Unknown Caller, ancora il poliziotto in Fez – Being Born, il soldato americano ferito a morte in White As Snow, il reporter di guerra in Cedars of Lebanon. In mezzo a questo ovviamente c’è anche molto di personale degli stessi U2.
Il frutto delle prime sessioni in Marocco è reperibile tramite alcuni video sull’account ufficiale degli U2 di Youtube che permettono di ascoltare anche alcuni frammenti. I suoni elettrici della band si fondono con musica araba e africana. Si possono ascoltare parti di Magnificent e Unknown Caller molto diverse da come le conosciamo oggi.
Mentre la deadline dell’autunno 2008 incalza, in studio si alterna la solita girandola di produttori e la band ha alcuni ripensamenti. Basta pensare, come già detto in precedenza, alla tracklist presente in Linear.
La band decide per un ultimo rinvio dell’uscita dell’album da ottobre 2008 a fine febbraio 2009. In questi mesi vengono inserite versioni nuove o differenti di I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight, Get On Your Boots e Stand Up Comedy. A farne le spese sono state Winter e, tra le altre, Every Breaking Wave (che rinascerà dalle sue ceneri 5 anni dopo) e North Star, la quale fu presentata in versione acustica nel 360°Tour.L’album che ci troviamo fra le mani a febbraio del 2009 è un lavoro quasi totalmente stravolto alla sua radice. La tracklist è stata modificata per intero, con il nuovo trascurabile terzetto centrale di canzoni già citate poco fa, e parte dello spirito di sperimentazione ed innovazione è andato perso fra gli strati digitali della produzione.
Le canzoni buone però ci sono e sono di spessore. La titletrack No Line On The Horizon cavalca le onde della chitarra di The Edge e del synth, mentre Magnificent ci restituisce una rock ballad in pieno stile classico U2. Moment of Surrender è un gospel pieno di sentimento, sofferto e sofferente, mentre Unknown Caller è un grande momento corale con un splendido assolo di chitarra.
L’enigmatica Fez – Being Born è un residuo vivo delle sperimentazioni delle sessioni marocchine. Calda e avvolgente è uno dei pezzi migliori del disco insieme alla muscolare Breathe, dove finalmente si sente suonare bene un Larry Mullen decisamente sotto tono in questo album.
White As Snow e Cedars of Lebanon, sebbene siano nate in maniera particolare, entrambe messe insieme con alcune campionature e parti di melodia già esistente, sono due gemme.Se in questo album la band mostra un rendimento a fasi alterne dall’inizio alla fine, Bono nelle ultime quattro canzoni mostra tutta la vena poetica che gli appartiene.
Il testo di Fez – Being Born è un affresco impressionista con le parole del frontman gettate come pennellate veloci sul foglio bianco e nel blu del Mediterraneo, mentre grazie alla melodia riusciamo a visualizzare nella testa immagini sfocate di paesi nordafricani.
Breathe non è solo una prova di forza muscolare ma anche di lirica dove Bono è un fiume in piena. Del pezzo esiste una seconda versione dedicata a Nelson Mandela.
In White As Snow ritorna il Bono poeta-impressionista che racconta la morte di questo soldato americano in Medio Oriente. Grazie alle sue parole riusciamo a vedere con gli occhi di questo soldato, e sentiamo le sue palpebre sempre più pesanti, come se fossero le nostre, mentre si chiudono in un ultimo sguardo su un campo di papaveri con dietro un cielo azzurro come non mai.
In Cedars of Lebanon invece Bono sfoggia lo spirito da scrittore che è in lui, regalandoci un affresco vivo della vita di un reporter di guerra a Beirut, chiudendo l’album come da tradizione, con toni bassi, sommessi. Con un sospiro, racchiuso in un’amara perla di cinismo e consapevolezza, che è la citazione che ha aperto questo articolo.No Line On The Horizon è un album ibrido come si diceva all’inizio. Ha dentro di sè le pennellate impressioniste di The Unforgettable Fire, la vena lirica di Bono, in alcuni punti, degli anni ’90. Ha dentro di sè la voglia di sperimentazione, persa quasi del tutto lungo la strada, di Zooropa. Quello che non riesce ad avere è la freschezza degli ultimi due album degli U2, Songs of Innocence e Songs of Experience.
Questo è un album sicuramente maturo e consapevole, orchestrato da due maestri come Eno e Lanois e per questo così elegante ed etereo in alcuni punti.
Contemporaneamente è anche un album che purtroppo è finito presto nel dimenticatoio, quasi accomunato al destino riservato dagli U2 a Pop“.
Come se non bastasse, altri problemi accompagnarono l’uscita di No Line On The Horizon. Il 18 febbraio, una divisione dell’Universal Music Australia accidentalmente mise in vendita l’album, in formato digitale. Nonostante si accorsero prontamente del grave errore, il cosiddetto “leak” di No Line On The Horizon era già disponibile su Internet.
Anche per la copertina dell’album ci fu una controversia, derivante dall’utilizzo della foto dell’artista giapponese Hiroshi Sugimoto, intitolata “Boden Sea“; la band e l’artista trovarono l’accordo, non facendo comparire il nome U2 sulla copertina di No Line On The Horizon, e consentendo all’artista di utilizzare le canzoni dell’album per i suoi futuri progetti.
“Vittima” di leak fu anche Get On Your Boots, primo singolo estratto da No Line On The Horizon, pubblicato in primis digitalmente il 19 gennaio, ed il cui video, rilasciato il 6 febbraio, fu anticipato in rete (con le immagini di Getty Images):
Il secondo singolo tratto da No Line On The Horizon fu Magnificent, tra i brani più belli del disco, pubblicato il 4 maggio 2009. La canzone è figlia delle sessioni di Fez, in Marocco, del 2007, e sempre a Fez furono girati i suoi due video, diretti da Alex Courtes:
Il terzo, e ultimo, singolo estratto da No Line On The Horizon è I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight, brano che, come detto in precedenza, fu aggiunto nelle fasi finali di registrazione dell’album. Oltre a Steve Lillywhite è accreditato come produttore Will.I.Am dei Black Eyed Peas, che nel brano suona anche le tastiere. Della canzone furono rilasciati due video: un primo video in versione animata diretto dal regista David O’Reilly, che ha usato il tema centrale dello stesso brano per creare un’animazione di storie parallele fra di loro, ed un secondo, diretto da Alex Courtes, filmato il 2 luglio 2009 al Camp Nou di Barcellona, durante la seconda data del 360°Tour:
No Line On The Horizon debuttò al primo posto nelle classifiche in 30 Paesi, ma le vendite non andarono come auspicato dagli U2. La band irlandese, attanagliata dalla paura di non essere “rilevante” come una volta, timore che fu anche tra le cause della gestazione travagliata dell’album, finì praticamente per togliere brani dell’album dalle setlist, concerto dopo concerto, durante il 360°Tour, il cosiddetto tour dei record.
Da No Line On The Horizon, infatti, furono suonate sette canzoni, ma solamente i tre singoli, e Moment of Surrender, fecero presenza più o meno fissa per tutto l’intero tour. No Line On The Horizon, Breathe e Unknown Caller non furono quasi mai più eseguite dalla terza leg in poi, mentre non furono mai suonate dal vivo Stand Up Comedy, Fez – Being Born, oltre alle bellissime White As Snow e Cedars of Lebanon.
Nella terza leg debuttarono live alcuni brani “figli” delle sessioni di No Line On The Horizon (o precedenti) che non trovarono posto nell’album: Return of The Stingray Guitar, North Star, Glastonbury, Every Breaking Wave, Mercy e Boy Falls From The Sky.
Nei tour successivi, ad oggi, gli U2 non hanno più eseguito dal vivo nessun brano da No Line On The Horizon, ad eccezione di Magnificent una sola volta nell’iNNOCENCE + eXPERIENCE Tour. Una sorta di “nuova vita” hanno ricevuto gli inediti del 2010: Glastonbury si è poi evoluta in Volcano, contenuta in Songs of Innocence, come alcuni elementi di Return of The Stingray Guitar si possono trovare in Lucifer’s Hands. Every Breaking Wave, molto differente rispetto alle versioni live nel 360°Tour, fa anch’essa parte di Songs of Innocence.
Il 22 febbraio 2019 gli U2 hanno pubblicato una versione rimasterizzata di No Line On The Horizon, che va ad aggiungersi alle ultime uscite in vinile della band irlandese:
“I was speeding on the subway
Through the stations of the cross
Every eye looking every other way
Counting down ‘til the pentecostAt the moment of surrender
Of vision of over visibility
I did not notice the passers-by
And they did not notice me” Moment of Surrender“Stavo correndo veloce nella metropolitana / Attraverso le stazioni della croce / Gli sguardi delle persone non erano verso di me / Contando il tempo fino alla pentecoste
Nel momento della resa / quando la visione va oltre il visibile / non avevo notato chi avevo intorno / e loro non si erano accorti di me” Moment of Surrender
Ulteriori approfondimenti su No Line On The Horizon ed il 360°Tour: U2Songs, U2gigs
Foto in evidenza © Anton Corbijn via U2
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