U2 The Joshua Tree Tour 2019

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Larry Mullen Jr. – la sala macchine degli U2

Inserito da on settembre 7 – 09:00 | 3.642 visite

Se Bono se ne andasse, andremmo avanti.

Se me ne andassi io, saremmo spacciati!” [Larry Mullen Jr]

 

Quando si pensa agli U2 il primo pensiero di solito è per Bono e The Edge, ma Adam Clayton e Larry Mullen sono assolutamente fondamentali per la band.

Nato e cresciuto a Dublino, Larry ha un innato, o “sconcertante” come dice Brian Eno, senso del ritmo ed è un grande batterista atipico e spesso sottovalutato che sa spaziare tra molti generi.
Passa per esempio dallo stile militare di War ai ritmi sincopati di Pop, passa dagli spigoli di I Will Follow e New Year’s Day alle linee dolci di Drowning Man e Song For Someone.

Proprio Brian Eno ha raccontato in passato un simpatico aneddoto, riguardo al senso del ritmo di Larry, che risale alle registrazioni di All That You Can’t Leave Behind:
Il batterista ad un certo punto disse che la click track (il metronomo) era fuori tempo. Eno ovviamente lo assicurò del contrario, trattandosi di un ritmo generato dal computer ma Larry continuò ad insistere.
Fu solo più tardi che Eno si accorse che la click track era fuori tempo di due millisecondi.

È un abile costruttore di loop (fondamentali per alcune delle canzoni degli U2) e da metà degli anni ’90 ha approfondito le sue conoscenze in ambito di composizione e programmazione.
Occasionalmente si dedica ai cori sia in studio che dal vivo.
Le sue fonti di ispirazione per la batteria sono stati John Bonham, Ginger Baker e Ringo Starr con alcune influenze punk e new wave.

larry alla batteria

Dal punto di vista strettamente tecnico diamo ora un’occhiata all’equipaggiamento tecnico di Larry Mullen prima di parlare delle parti di batteria che più lo rappresentano nella discografia degli U2.

Il setup di Larry per quanto riguarda i piatti è formato da 4 piatti crash (solitamente tre power crash e un full crash) , uno da 16”, uno da 17” e due da 18”, da un power ride da 22” e da un heavey hi-hat/sound-edge hi-hat da 14″ tutti della Paiste.

Dai primi anni ’80 Larry usa batterie Yamaha e negli anni ha usato vari modelli di questa marca.
Il setup standard qui preve un rack tom 14”x10”, un floor tom (o timpano) 16”x16” e dal 1984 anche un secondo floor tom alla sinistra del rullante che fino al Vertigo tour compreso è stato da 18”x16” per passare poi anch’esso ad un 16”x16”. Questa è una delle peculiarità del setup di Larry che ha contribuito in maniera evidente al sound tipico degli U2.
Per concludere abbiamo un rullante Brady Sheoak Block da 14”x7” (ma anche in questo caso ci possono essere molteplici varianti) e una cassa 24”x16”.

Le pelli usate sono Remo e le bacchette sono le celebri Pro-mark 5A (Japanese Oak) le quali sono state ridisegnate con il suo aiuto per evitare problemi di tendinite di cui purtroppo il batterista irlandese soffre da molti anni.

Il setup è completato da cowbell, tamburina e percussioni latine.

Questa foto aiuta a capire la disposizione:

u2-3d-8

Sicuramente gli U2 sono famosi oggi per canzoni come Sunday Bloody Sunday, With Or Without You, Pride, One, Beautiful Day e Vertigo, tanto per citarne alcune… ma quali sono, almeno secondo noi, le parti di batteria (non necessariamente famose) che più identificano Larry come batterista cogliendone l’essenza pura, lo stile e la tecnica?
Proviamo a dare una risposta con questa Top 15 drum tracks degli U2.

– GLORIA

Tratta da October questo è il classico pezzo degli U2 dei primi anni ’80. Ritmo solido e fisicamente impegnativo costruito su cassa, hi-hat e rullante. Ancora oggi dal vivo si può apprezzare la profondità dei colpi dati da Larry sui tom durante l’intro.

– REJOICE

La canzone, contenuta anch’essa in October, presenta un pattern solido e “spigoloso” che avanza in maniera piuttosto lineare per tutta la canzone.
In Rejoice Larry entra di prepotenza con una veloce intro di rullante, poi nell’ultimo terzo di canzone possiamo ascoltare una delle classiche “cavalcate” sui tom di Larry prima di esplodere nell’ultima parte della canzone insieme agli altri strumenti.

– NEW YEAR’S DAY

È sicuramente una delle canzoni più conosciute degli U2. Larry negli anni ha sempre detto che avrebbe potuto fare di più per quella parte di batteria, per lui troppo lineare e senza variazioni. Il punto di forza è proprio questo. Il piede destro di Larry sul pedale della cassa in questa canzone è un martello incessante ed incalzante.

– FEZ – BEING BORN

Posizione dedicata agli anni recenti degli U2.
Fez è una canzone tratta da No Line on the Horizon e non è certo tra le più famose degli U2 ma qui troviamo molti elementi familiari.
Dopo l’intro elettronico, con percussioni distorte suonate dallo stesso Larry, troviamo una parte di batteria classica di un pezzo degli U2. Il batterista irlandese è un maestro in ghost notes e colpi in levare che qui troviamo in tutta la canzone.

– RAISED BY WOLVES

Questa canzone gode di più familiarità rispetto alla posizione precedente, essendo stata un pilastro dell’ultimo tour in supporto di Songs of Innocence.
In questa canzone possiamo ascoltare un Larry che ci offre un pattern dal sapore retrò, il suo drumming qui richiama una certa crudezza propria dei primi anni degli U2.
Anche in questa canzone il ruolo da protagonisti spetta ai tom che si possono apprezzare in maniera cristallina da metà canzone in poi. Semplici, pieni e diretti.

– UNTIL THE END OF THE WORLD

Achtung Baby ha segnato la svolta più epocale nella carriera degli U2 e anche Larry alla batteria non fa eccezione. Durante le prove in studio vennero usati molto i loop di batteria e più in generale il batterista cambiò molto il suo approccio allo strumento.
Questa canzone è un pilastro delle esibizioni live della band e il crescendo finale su tom e rullante è davvero intenso e pieno di pathos.

– GOD PART II

Per molte persone questa canzone tratta da Rattle and Hum è il primo pezzo, spiritualmente parlando, vicino ad Achtung Baby.
Il primo minuto del pezzo scorre lineare, da lì in poi Larry alza un vero e proprio muro di suono con i suoi tamburi. Solidità e potenza ai massimi livelli.
Da notare qui l’uso che viene fatto della tamburina.

– BAD

Tra le prime ballad composte dagli U2 c’è proprio Bad. Il significato della canzone è ormai ben noto a tutti, come è noto che è proprio in canzoni come questa che possiamo trovare l’anima inquieta degli U2.
Bad inizia dolcemente come se volesse cullare grazie anche al lavoro delicato di Larry alla batteria.
Il crescendo che poi esplode nell’ultima parte di canzone è straziante come Bono che urla “I’m wide awake” e Larry alza un nuovo muro di suono spingendo su hi-hat e rullante.

– MOFO

Pezzo tratto dall’ancora oggi amato/odiato Pop che vede un Larry che ci propone una parte di batteria molto muscolare.
Trattandosi di un pezzo tratto da quell’album ha richiesto una preparazione molto diversa al batterista rispetto agli anni passati soprattutto per quanto riguarda il lavoro in studio.
Specialmente dal vivo però si può apprezzare il grande lavoro svolto dietro a questa grande canzone perché la batteria di Mofo entra dritta nella cassa toracica di ognuno di noi con il suo battito martellante.

– WITH OR WITHOUT YOU

Canzone in assoluto tra le più famose degli U2.
Anche in questo caso abbiamo una parte di batteria universalmente riconosciuta come iconica, l’uso del timpano alla sinistra del rullante in questa canzone con il tempo è diventato un tratto distintivo di Larry anche se durante i numerosi tour degli U2 la canzone è stata adattata con nuove versioni che in più di un caso non prevedevano il timpano di sinistra ma quello “canonico” di destra.

– BULLET THE BLUE SKY

Canzone che presenta una intro proprio di batteria. In questo pezzo abbiamo sotto gli occhi alcune delle cose che piacciono di più a Larry quando costruisce un groove importante come quello di Bullet the Blue Sky. La parte di batteria qui è muscolare, essenziale, asciutta e incisiva.
Durante le strofe il batterista suona il timpano alla sua sinistra per dare note più calde per poi tornare al rullante nel ritornello.

– EXIT

Canzone che purtroppo non viene più suonata nei concerti degli U2.
Exit sicuramente presenta una delle parti più violente della batteria di Larry, che tiene il tempo con le bacchette prima di iniziare un grande climax sui tom che cresce fino esplodere durante l’assolo di chitarra di Edge.
Timpano, cassa e rullante sono come proiettili e i piatti come una pioggia di cristalli in un finale esplosivo insieme a chitarra e basso.

– LIKE A SONG

Con questa canzone torniamo a War e troviamo un Larry più in forma che mai, poche volte su un album l’abbiamo sentito picchiare così forte i tamburi anche in tempi non sospetti.
Anche per la costruzione di questa parte di batteria sono stati fondamentali i tom e la cassa per mantenere il ritmo martellante e serrato ma questa canzone presenta anche un rullante indimenticabile per una delle parti di batteria degli U2 più potenti in assoluto.

– WHERE THE STREETS HAVE NO NAME

Altra canzone ormai leggendaria tratta dal capolavoro The Joshua Tree. Da molti è considerata la canzone live per eccellenza della band irlandese.
Il drumming di Larry è assolutamente perfetto e quando nella seconda metà di canzone si sposta sul rullante la canzone raggiunge un livello ancora superiore.

Piccola curiosità:
Il pezzo fu molto difficile da registrare in studio, alla fine la band dopo numerose prove stravolse quello che era il demo originale e venne fuori la canzone che conosciamo oggi.
Sebbene la canzone abbia un comune tempo in 4 / 4 (quattro quarti) l’intro e l’outro hanno un tempo di 6 / 8 (a volte viene riportato come 3 / 4 raddoppiato).

– SUNDAY BLOODY SUNDAY

Sunday Bloody Sunday è Larry Mullen.
Fra tutte le bellissime parti di batteria nella discografia degli U2 e nel mondo del rock questa è sicuramente la più iconica e quella che identifica meglio Larry come batterista.
Il suo drumming qui è quello di una meravigliosa marcia militare (frutto della sua esperienza da giovane nella Artane Boys Band) basato su cassa, hi-hat e rullante.

La canzone non è sempre stata eseguita full band dal vivo, ricordiamo infatti il PopMart Tour dove il pezzo veniva suonato da The Edge semplicemente con chitarra e voce.
Durante il recente Innocence + Experience Tour invece la canzone è stata eseguita full band ma senza batteria con Larry “armato” solo di bacchette e rullante come a voler richiamare le sue origini da adolescente.

Tutto il resto è già leggenda.

Foto in evidenza by © Tim Durkan (14 maggio 2017)

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