U2: la mia colonna sonora
E’ bello condividere una stessa passione, l’ho già scritto tante volte..avere in comune con tante altre persone l’amore per gli U2 mi fa inevitabilmente sentire più vicina a loro ed alla band. Siamo una grande famiglia ed ogni giorno ne ho conferma. Ora abbiamo un nuovo singolo, “Invisible” ed un nuovo video. Aspettiamo che esca tutto il resto, il nuovo album e poi il nuovo tour; quest’ultimo è per me l’attesa più agognata. Immaginare di vederli ancora su di un palco, mi dà energia e stimolo come se fosse linfa vitale. Credo nella band, so che qualunque cosa faranno, sarà per me emozione allo stato puro.
In questo articolo mi va di riportare il racconto di un fan, un uomo che diversi mesi fa, ha messo nero su bianco la sua storia con gli U2; parole in cui mi riconosco e da cui scaturisce una passione che non è ossessione ma amore per le cose belle, e gli U2 sono a mio parere una delle strepitose meraviglie del mondo.
Grazie Federico.
“Gli U2 sono la colonna sonora che mi accompagna da moltissimi anni. Ci siamo conosciuti per caso, siamo diventati inseparabili per tanto, mi hanno fatto venir voglia di suonare e di conoscere un po’ la musica. Come spesso capita, crescendo, si prendono strade differenti dalle persone che si frequentano. Beh, questo è successo anche a noi. Abbiamo seguito strade diverse ma non troppo; sensazioni diverse ma non troppo, però ognuno faceva di testa propria. La distanza non significa per me non avere una passione comune. Così mentre sperimentavo nuovi interessi, li seguivo, e loro mi offrivano sempre spunti per ascoltare le loro novità. Con quelle riaffioravano le sensazioni passate, ma non mi piace vivere di ricordi, infatti ascoltando le canzoni che mi hanno fatto conoscere il loro suono, riesco a stupirmi ancora oggi, ma di emozioni nuove, che sono sicuramente un’evoluzione di quelle primordiali. La “nostra” evoluzione!
Ci siamo visti a Modena nel 1986. Lo ricordo ancora molto bene..ci siamo rivisti nel 2010..ad agosto del 2010 sono venuti a riprendermi. Le nostre strade si sono nuovamente sovrapposte e fuse in una. Il nostro rapporto, però, non è morboso; ognuno fa la sua vita, ma con la consapevolezza che ci vogliamo bene e che qualcosa di uno rimarrà nell’altro. Non ho mai criticato una loro canzone perché non sono un critico ma un fan. Ascolto e cerco di capire cosa vogliono esprimere, mi fido di loro e mi piace ricevere la loro influenza. Devo dire però che non ascolto le critiche dei fan su qualità tecniche dei miei U2, perché non hanno senso. Come non mi piacciono le recensioni sulle canzoni, di qualsiasi gruppo o genere. La musica è arte e ti deve colpire, non è una scienza da spiegare né capire. Non leggo l’esperto degli U2, il critico, perché sarò io a decidere ciò che mi piace. Ma so già che non mi deluderanno perché, ribadisco, c’è fiducia reciproca. Con questo non mi aspetto un album che ricordi qualcosa già sentito, preferisco aspettare e godermi le novità. La vita è una continua evoluzione e questo riguarda ciascuno di noi, anche gli U2 si evolvono; non è giusto aspettarsi che Bono rimanga uguale a 30 anni fa. Si cresce, si fanno esperienze nuove, il che vuol dire andare avanti vivendo il presente, non il passato.
Se loro ed io non avessimo vissuto il presente, crescendo, non saremmo insieme da così tanti anni.”