Innamorarsi degli U2
La mia è un’ esperienza particolare, così come particolare sarà stata per altri.
Alla fine degli anni ’70 ero spesso a Dublino e già circolavano voci di artisti come Gavin Friday, gli Hype o Feedback, dello Slane Castle e Croke Park per i live; Point Depot per le band che improvvisassero concerti.
Poi bastava fare un giro in pieno centro al pub famoso per essere diventato, dicono, il pub di Rory Gallagher, Dublino è anche la città di Phill Lynott indimenticabile chitarrista e leader dei Thin Lizzy. Ma soprattutto Dublino è Irlanda e Irlanda significa fascino, il suo verde pace e serenità. Nell’aria si respira sempre qualcosa di paradisiaco. Inoltre, come editore di due radio private, ero già alla costante ricerca, nel periodo del post punk e nel wave, di nuove sonorità che solo certe band irlandesi potevano darti.
Dai tempi dei famosi Dubliners e Ronnie Drew fino agli attuali Script, l’Irlanda si è sempre distinta, anche musicalmente, dal resto del Regno Unito.
Le band scozzesi o gallesi, ad esempio, suonano ancora oggi in modo diverso dalle irish band. Sinead O’connor, Corrs, Cranberries, non sono forse “diversi” da band “indie” gallesi, scozzesi o inglesi? E i Clannad?
Beh, per farla breve, io mi sono innamorato dell’Irlanda e della sua gente prima in un castello del Kildare chiamato Kilkea Castle dove feci una vacanza e dopo, la stessa settimana del 1980 mi innamorai dei questi brani qua:
1. I Will Follow
2. Twilight
3. An Cat Dubh (The Black Cat)
4. Into the Heart
5. Out of Control
6. Stories For Boys
7. The Ocean
8. A Day Without Me
9. Another Time, Another Place
10. The Electric co.
Shadows And Tall Trees
e cioè dei brani di “Boy” che suonano ancora oggi a trenta e passa anni di distanza modernissimi. Ancora oggi, quando la band li esegue dal vivo, mi vengono i brividi al pensiero di quanta strada abbiano fatto questi ragazzi di Dublino.
Poi, lungo la strada costiera della Costa Brava in Spagna (mi ricorda “Linear”, il film e la canzone “Winter”), in auto con la mia fidanzata di allora, non si faceva altro che ascoltare e riascoltare questi brani che non passano mai di moda.
Poi Roma Flaminio, Reggio Emilia Campovolo, Modena, San Siro sempre, Barcellona alla première di NLOTH, Croke Park per Vertigo e NLOTH, Torino e Roma nel 2010 e via dicendo per almeno venti concerti. E con il prossimo tour vorrei diventassero almeno venticinque.
Ecco come è nato il mio amore per gli U2, amore che ogni giorno che passa non fa che aumentare ed aumentare..sono già in fibrillazione per il prossimo album ed il prossimo tour.
Ciao, grazie e U2 forever. Rock on.
Frank B.
Grazie a Frank per aver condiviso con noi la sua storia da fan appassionato di un’unica grande band!
Tags: Boy, I Will Follow, No Line On The Horizon, out of control, Twilght, Winter