Bono e Peter Gabriel si sono incontrati con il presidente di Spotify
Riportiamo un’articolo di Rockol.it dove sembrerebbe che Peter Gabriel e Bono si siano incontrati con Daniel Ek, il presidente di Spotify per alcune problematiche riguardi gli eventuali incassi poco remunerativi nei confronti degli artisti soprattutto quelli più piccoli. Ecco l’articolo:
Si allarga sempre di più, accogliendo tra le proprie fila artisti di prima grandezza, il fronte di cantanti e musicisti perplessi dal trattamento economico riservato da Spotify a autori e esecutori delle opere incluse nel catalogo della piattaforma streaming online: l’ultimo, in ordine di tempo, a esternare i suoi dubbi circa l’equità del compenso riservato dal servizio agli artisti è stato Peter Gabriel, che nel corso di un’intervista all’edizione statunitense di Rolling Stones ha spiegato come lo squilibrio nelle percentuali di retribuzione possa rapprensentare un problema soprattutto per le piccole realtà.
“Ho un problema con Spotify”, ha ammesso Gabriel: “Sia chiaro, è un ottimo servizio e mi piace l’idea di avere a disposizione in qualsiasi momento ogni canzone o disco che possa desiderare. Il problema è che chi lo gestisce, questo servizio, ha deciso di farsela con le case discografiche. Il che li pone in una posizione paritetica nei confronti dei loro interlocutori commerciali, permettendogli di pagare loro – le etichette – senza pagare gli artisti. E questo per me rappresenta un problema etico: vorrei che Spotify fosse un po’ più rispettosa degli artisti. Con i loro contratti la percentuale corrisposta a chi suona e canta è minuscola, rispetto a quella versata alle case discografiche. Non è un grosso problema per gli artisti di successo, che possono guadagnare anche dai tour, ma quelli più giovani, che non hanno questa possibilità, saranno costretti a trovarsi un altro lavoro. Io e Bono ci siamo anche incontrati con Daniel Ek (il presidente di Spotify, ndr): è un tizio piuttosto gentile, e ho intuito che la sua preoccupazione fosse quella di far stare tranquilli i suoi azionisti. E’ allora che ho deciso di togliere i miei dischi dal loro catalogo. Mi piacerebbe vedere altri artisti fare gruppo e domandare insieme un cambiamento: ci sono delle alternative delle quali al momento non posso parlare, ma alle quali sto pensando, in questi tempi. Spero che a tutto venga dato un senso, quando agli artisti verrà dato un guadagno”.
Via | Rockol.it
Seganalazione: Franco
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