La strada per Sarajevo…
Il 23 settembre del 1997, gli U2 hanno eseguito per la prima volta un concerto nella città di Sarajevo. E’ stato un concerto che faceva parte del PopMart Tour e tuttavia e’ stato anche un concerto storico, devastante. La storia degli U2 e il loro legame con la città è lunga. Il tutto cominciò col precedente ZooTV Tour durante il breakout della guerra bosniaca. Il 2012 aveva segnato il quindicesimo anniversario del concerto degli U2 a Sarajevo.
Rivisitare gli eventi che hanno portato l’inizio della guerra in Bosnia sarebbe troppo lungo e complicato; un processo impossibile per lo scopo di questo tema. Basti dire che la secessione della Bosnia-Erzegovina, della ex Jugoslavia, ha avuto come risultato un referendum controverso, provocato tensioni nelle comunità etniche. La città di Sarajevo, un tempo brillante esempio di multiculturalismo, è stata posta sotto assedio per quattro anni, guadagnandosi il poco invidiabile onore del più lungo assedio di una città in tempi da guerra moderna.
A partire dal 1992, una forza di 18.000 accampati sulle colline circostanti Sarajevo, sottoposero la città a ripetuti abusi di armi a lungo raggio. L’esercito bosniaco all’interno della città è stato sottomesso; pur superando in numero la forza assedio ,la guerra e’ continuata per quattro lunghi anni. Senza approfondire alcuni degli eventi più cattivi che si sono verificati , molti di voi ricorderanno e sentito parlare della pulizia etnica della comunità musulmana di Sarajevo e delle miniere dipinte in modo di poterle guardare come i giocattoli, nella speranza che i bambini avrebbero innocentemente potuto sceglierli li’. Per usare un eufemismo, la situazione a Sarajevo – anzi, in tutta la Bosnia – era abbastanza triste.
Velocemente passiamo al luglio 1993: gli U2 erano in tour, a circa metà della leg Zooropa dello Zoo TV tour. Tra i loro due concerti a Verona, in Italia, un fax da Radio Televizija Bosne i Hercegovina arrivato alla band, chiedeva un colloquio con loro sulla guerra in Bosnia. L’incontro ha portato la band ad incontrare Bill Carter, per la prima volta, un uomo che non avrebbe bisogno di presentazioni. Di stanza a Sarajevo, Carter ha discusso il suo resoconto di prima mano sull’ assedio. Il tema principale del tour leg Zooropa – e poi l’album – parlavano dell ‘unità dell’Europa, in parte influenzato dalla guerra in Bosnia. Carter ha chiesto alla band di contribuire a rendere questa visione generale una realtà andando a Sarajevo loro stessi. Un atto che sperava avrebbe rotto l’incertezza dei media nella copertura della guerra. Bono, essendo Bono, ha accettato la richiesta senza attendere l’input da The Edge, Adam e Larry.
Era un obiettivo impossibile da raggiungere. I membri degli U2 Bono non attesi in ultima analisi, erano d’accordo con l’idea, ma con molte riserve. Primo fra questi causa la paura era Larry; andare a Sarajevo per gli u2 poteva essere erroneamente interpretata. Come una trovata pubblicitaria, mentre la pubblicità desiderata era quella che fosse comunicata la situazione reale della città attraverso la band. Poi c’era la questione di che cosa esattamente la band avrebbe fatto quando era in città. Un suggerimento è stato un concerto improvvisato nel bunker in cui Carter era nascosto. Paul McGuinness ha sottolineato che andando a Sarajevo la band correva il rischio di essere uccisa.. L’idea di un concerto è stata abbandonata e U2 hanno deciso che se non potevano andare a Sarajevo, sarebbero andati comunque a Sarajevo per il loro pubblico. Da questa idea sono nati i fasci colorati (linksup) notturni spesso utilizzati dai 4 ragazzi di Dublino.
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