Gli U2, l’albero di Giosuè e le strade senza nome
Gli U2 hanno cambiato la mia vita; lo fanno continuamente, giorno dopo giorno. Poter scrivere su di loro rende liberi i miei pensieri e fa si che le mie stesse sensazioni vengano condivise con altre persone; altri fan di cui spesso conosco solo il nome o poco di più. Capita a volte, però, di imbattermi “naturalmente” in Antonio, Franco od Angelo ed allora capisco che i fan degli U2 sono speciali. I fan degli U2 hanno in comune una fede che ha i nomi di Bono, Adam, Larry e The Edge. Qualunque sia la religione o il dio a cui ci si rivolge in preghiera, i fan sanno ritrovare nelle canzoni degli U2 le risposte che nessuno ha mai saputo dare sui grandi perché, ma anche a quelle domande che i più non considerano. Chiacchierando con Antonio ci siamo imbattuti in The Joshua Tree, in quell’albero che ha segnato la storia di Bono e compagni, dietro cui si celano le tematiche della fede, della droga, dei problemi sociali..temi sull’esistenza, sul senso della vita e della lotta per ideali che solo pochi “eletti” sanno portare avanti con determinazione, senza mai fermarsi. Secondo Antonio The Joshua Tree è l’album più importante della storia della musica globale, anche superiore a miti indiscussi le cui vendite hanno raggiunto numeri improponibili. Ogni canzone racchiusa nell’albero di Giosuè ha un messaggio, che sia di fede o di speranza in situazioni politiche e sociali estremamente serie. E poi c’è la canzone che parla di un continente dove le strade non hanno un nome, dove le persone non sono classificate in base alla casa in cui vivono o alla dislocazione che ha la stessa in un determinato quartiere, perché in Africa c’è un’altra dimensione e gli spazi hanno tutt’altro valore. Se Bono ed Ali non avessero visitato L’Etipia, ora saremmo orfani di Where The Streets Have No Name e molte delle nostre esperienze, molti dei nostri ricordi ora non esisterebbero. Se a Bono non avessero raccontato che a Belfast ci sono vie che determinano la ricchezza e lo stato sociale di chi ci vive, ora ameremmo un pò meno il suono della chitarra di The Edge e l’unicità del suo riff. Non c’è canzone degli U2 che non meriti di esistere e che non riesca a darmi emozioni da trasmettere e condividere con chi non smette di credere che il mondo possa diventare un posto migliore in cui vivere.
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