Gli U2: il segreto del successo
“Sono un pessimo chitarrista, e un pianista ancora peggiore. Se non avessi avuto Edge non avrei avuto speranze. Se non ci fossero stati Larry ed Adam, quelle melodie non avrebbero messo radici. Devo contare sugli altri, e lo faccio molto bene.”
Bono
Bono conta sugli altri U2, quelli che sono i suoi amici da sempre e giorno dopo giorno rendono la band unica nelle melodie, nei riff, nella semplicità con cui fanno girare le solite note in modo geniale. Noi fan contiamo su Bono, sul suo personaggio da frontman e sul suo modo di essere amico, marito, padre, uomo impegnato nel sociale. Se non fossimo in trepidante attesa di un nuovo album, cosa faremmo ora? Chi occuperebbe i nostri sogni o a chi ci rivolgeremmo quando siamo soli? Chi riempirebbe quei buchi che spesso ritroviamo nei nostri giorni? Il pensiero che si concederanno ancora ai loro fan, cioè a noi, con nuove canzoni ed altri strepitosi concerti, mi dà quel pizzico di curiosità per scoprire cosa capiterà domani e mi fa pensare che le cose belle sono tali quando capitano in modo inaspettato, portando una sferzata di buonumore e speranza. E’ vero che senza Edge, Larry ed Adam, Bono sarebbe meno famoso e le melodie di Zooropa, Even Better Than The Real Thing e molte altre, ora non esisterebbero. Si crea un feeling particolare tra alcune persone e quando queste s’incontrano è come quando si incontrano dei pezzi di uno stesso puzzle creando armonia,bellezza e senso logico. C’è un destino, un fato, o un semplice caso, in ogni essere vivente, e prima o poi nella vita tutti i pezzi di un puzzle trovano la loro giusta sistemazione. Solo che nel momento in cui certe cose accadono, spesso non si riesce a capirne il senso.
Chi ha visto del talento nella musica degli U2, ha avuto la capacità e la prontezza di vedere in anticipo il futuro ed il successo che si sarebbe celato dietro quello strano nome e dietro quei giovanissimi uomini, ribelli per l’epoca e forse anche un pò sfrontati.
C’è chi scrive, chi canta, chi sa suonare uno strumento senza dover studiare la teoria..ognuno di noi ha una predisposizione, un talento, bisogna avere la fortuna di capire qual è l’impulso che ci anima e darne sfogo. Non è detto che sia subito un successo, ma vale la pena provarci. In fondo Bono è quel che è perché, come lui stesso ha affermato, sa contare sugli altri e lo fa molto bene. E questo mi porta alla mente l’immagine dei quattro U2 in “From The Sky Down”, quando Bono tende la mano ad Adam per uscire dalla trabant..suonare insieme per tutta una vita vuol dire aiutarsi nelle piccole e grandi cose, creare un feeling, sentirsi “Uno” anche nelle diversità e non smettere mai di credere che l’amicizia, come l’amore, è la legge suprema.