“Un’esperienza fatta di cuore, anima e sacrificio”: il racconto di Stefano un fan U2
Ieri in tarda serata, ho ricevuto la storia di un grande fan U2, Stefano. Un fan come noi o forse no ma grandi sono le sue parole, grandi righe d’amore, passione e perseveranza, che hanno portato a raggiungere un faccia a faccia con Bono. Questo, per molti, può sembrare poco, semplice fortuna o qualsivoglia, ma per me vuol dire che non si è mollato mai e non ci si è mai fermati davanti a nulla per realizzare il proprio grande sogno… Ringrazio Stefano per avercene fatto dono ed invito tutti voi fan a lasciare un vostro commento.
08/01/2013
di Stefano T.
Sono trascorsi 21 anni dalla prima volta che spinsi play su una casetta. Partì involontariamente Where The Streets Have No Name e da lì nacque questa grande passione fatta di cuore orgoglio e dignità. Avevo appena tredici anni e tutti mi prendevano in giro, ero l’unico nella scuola che ha quei tempi ascoltava gli U2 e tutti ridevano, mi canzonavano, mi prendevano in giro ma io me ne fottevo perché dentro di me si stava accendendo una fiamma, chiamata The Unforgettable Fire. Iniziò cosi il mio lungo cammino fatto di curiosità nel quale cominciai ad acquistare libri, album, dischi e tutto ciò che poteva aiutarmi a capire chi fossero gli U2. Iniziò il mio lungo cammino. Ero preso nel vero senso della parola, capii subito che dentro di me stava succedendo qualcosa d’importante qualcosa che stava cambiando la mia fase adoscienziale. Non è facile scrivere di ciò che si ama, ma io ci proverò lo stesso. Gli U2 sono la colonna sonora della mia vita. Sono cresciuto con loro e come ogni fan della mia generazione, molte parti della mia vita sono associate alle loro canzoni. Ho passato una fase adolescenziale dove Bono era il mio mito e tutt’ora con la sua voce riesce a trasmettermi emozioni incredibili difficili da descrivere in ogni momento ed in ogni istante. Essere un fan con la “F” maiuscola significa dare cuore, anima, sacrificio e tutto te stesso per fuggire da tutto e da tutti comprese le persone più care per seguire ciò che ti fa battere il cuore, quello che ti arriva in gola, quello che alla fine si chiama AMORE. Era il lontano 1997 Pop Mart Roma… La mia prima volta. E qui và un rigraziamento speciale ad Andrea. Dopo ore ed ore sotto il sole davanti un cancello. Me lo sognavo da anni quel momento. Si aprivano le porte al mio primo sogno, una lunga rincorsa per arrivare sotto la Crew ed eccomi in transenna, 100 mila persone dietro di me uniti insieme per un’unica passione. Fu un concerto memorabile, indimenticabile, la prima volta che i miei occhi videro questi quattro ragazzi dalle luce abbagliante che mi facevano sognare ogni giorno della mia vita. Ero ormai un “U2ista”, lo sentivo dentro, mi batteva il cuore, crescevo e gli anni passavano tra le note di Promenade e di The Unforgettable Fire e tra i tanti pezzi che mi facevano impazzire, Bad che adoro in particolar modo e dove in quelle note rivivo diversi attimi della mia vita. Non ci stavo più dentro con gli U2 piu il tempo passava piu capivo che senza di loro non potevo crescere, non potevo stare senza la loro musica. E oggi sono fiero ed orgoglioso di essermi coltivato questa passione, poteva essere solo una moda, invece è stato un colpo di fulmine e ne sono felice perché grazie a loro, grazie alla loro potenza ho conosciuto durante i tour delle persone magnifiche, ho assaporato la vera passione, persone che condividono la tua stessa emozione, con cui ho trascorso i momenti piu’belli della mia vita. Dai memorabili viaggi nella VertigoCar dove Angelo Guidelli detto ”The Capitan Unknow Caller” mi ha dato la possibiltà di vedere il mio primo concerto in trasferta a Zagabria nel 2009 e non potrò mai che ringraziarlo per tutta la vita. L’emozione più forte che provai. La mia prima trasferta quella che non dimentichi MAI. Ed eccoci qui, mila Km macinati in VertigoCar fino ad arrivare a Bruxelles passando per Zurigo, Monaco, Parigi tutte emozioni vissute intensamete tra viaggi e transenne ma soprattutto tra amici fantastici. Vai a Dublino da solo, ti danno la stanza, ti affacci senza saperlo davanti al Rotunda Hospital dove nacque Bono, non è un caso questo ragazzi, camminado tra la Mount Temple fino ad arrivare a Killiney, casa di Bono, vedi il cancello, chiudi gli occhi tra il suono dei gabbiani e il profumo dell’oceano e in quell’istante ti scendono le lacrime perché in una frazione di secondo nei tuoi occhi rivivi il film della tua vita tra concerti e sogni che non potrai mai cancellare. Starei ore a scrivere tutte le emozioni che ho provato in tutti questi lunghi anni. Ma il 16 novembre 2012 cambia la mia vita. La notte prima non chiudevo occhio, sentivo che stava arrivare quel momento tanto atteso. Sveglia alle 5 del mattino dopo una notte insonne. Giro come un matto per Roma. Il sogno della mia vita si stava realizzando un evento si sarebbe rilevato indelebile. E non ero a Eze come il 15 Agosto insieme ai miei amici di battaglia. Ero da solo davanti l’Hilton di Roma”Purtroppo Solo” Mi sono travato io e l’attesa del tempo. Bono stava per arrivare, Brian mi disse ti prometto che potrai salutarlo personalmente. Io non ci credevo, il cuore batteva forte era arrivato il mio momento, stavo per coronare il sogno della mia vita, i miei tanti sacrifici stavano per essere realizzati.I miei tanti sogni si stavano realizzando. Vedo una macchina scura salire del garage, si apre lo sportello vedo scendere il mio idolo, cammina verso di me, di noi, con il suo sorriso beffardo, era la mia ora. Le gambe mi tremavano, le lacrime si trattenevano da sole, arriva davanti a me mi da una pacca sulle spalla e mi chiede come mi chiamo. Mi disse: Stefano hai miei stessi occhiali, mi sorride, mi guarda fisso negli occhi mi parlava ed io no facevo altro che fissare i suoi occhi profondi. Mi toglie dalle mani il bootleg di Croke Park mi mette il suo autografo, altra pacca sulle spalle. Mi dice Hi Stefano. Good bye…… Il Face to Face che sognavo da quando avevo 13 anni. Il mio sogno era coronato. Andai via scoppiando in lacrime come un bambino e come adesso mentre ancora lo racconto. Ma non fu’solo la mia vittoria. Una vittoria, una gioia che ho voluto dedicare a quegli Amici che conoscono Stefano, che sanno quello che provo per gli U2, e che purtroppo quel giorno non erano presenti. Una Vittoria che se la meritano. A partire Da Elena Piccioni Fabrizio Savini Angelo Guidello Andrea De Angelis Daniele Lanciotti Daniele Livi Luca Del Bufalo ma soprattutto Angelino Lanzino quel giorno piangeva con me al telefono e non solo lui. Il mondo intero che mi chiamava… E la cosa piu’bella che queste magnifiche persone hanno un cuore grande. Strafelici per il mio sogno. Sono uniche e rare, e non finiro’Mai di ringraziarle. Se non fosse stato per loro oggi non sarei arrivato fin qui. E sono Orgoglioso di avere queste persone come amici carissimi.
Spesso penso a quanto gli U2 abbiano cambiato la mia vita. Sanno fare cio che non sanno fare i Politi. Unire la gente. Bhè sono passati quasi 22 anni che porto nel cuore questa passione. E credo di portarla fino alla fine. Fino a quando avrò cuore per correre sotto una transenna.
Bono. Quattro lettere, un’amore ed un lungo brivido in fondo al cuore.
U2 GRAZIE DI ESISTERE,
Stefano Tallone
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