Origini di un uomo
Oggi ho fatto uno dei miei soliti viaggi della memoria, tra i mille cassetti dei ricordi. Mi è venuto alla mente il concerto che gli U2 hanno tenuto a Milano nel 2009 e a cui non potevo rinunciare ad ogni costo. Reperire il biglietto era stata un’impresa da titani e devo ancora ringraziare la caparbietà e disponibilità di un’amica se ora posso raccontare quell’evento. Lei che aveva potuto chiedere delle ore di permesso dal lavoro per andare a fare la coda presso il botteghino della rivendita ufficiale, scoprendo che ad ogni persona era permesso acquistare due soli biglietti e a noi ne servivano tre. Per il terzo era stato richiesto l’intervento provvidenziale del padre della mia amica. Ancora grazie a Monica che ha voluto essere lì con me quella sera, insieme a suo marito e a un pubblico estasiato dalla bravura di una band senza tempo.
Di quel concerto ricordo il prima, il durante ed il dopo, quasi a voler rappresentare paradossalmente le fasi della vita di un uomo: la nascita (la bellezza di un mondo ancora tutto da scoprire), la fase adulta (la consapevolezza di ciò che si è e di ciò che si può fare) e la vecchiaia (la soddisfazione di aver fatto, visto e raccontato tante, mille cose che rispecchiano più o meno bene la propria natura).
Delle due ore di musica e di emozioni ricordo l’interpretazione di “Sometimes You Can’t Make On Your Own”, e di come ci si possa commuovere nel parlare del proprio padre riferendosi al passato. E’ indiscusso che le origini di un uomo debbano essere ricercate nei propri genitori, ma è anche evidente che spesso il rapporto tra due uomini di una stessa famiglia sia travagliato, a dimostrazione che non basta volersi bene per andare d’accordo. Sembra quasi che l’amore segua un binario a parte, tutto suo, che non ha nulla a che vedere con la comprensione reciproca e la capacità di saper comunicare con chi vive sotto lo stesso tetto. Bono dedica a suo padre una delle canzoni più belle ed appassionate; canta all’uomo che gli ha trasmesso la passione per la musica e che, per infiniti motivi, gli ha permesso di diventare il personaggio che il mondo intero conosce e stima per bravura, impegno e determinazione. Si sa che dalla vita si entra e si esce di continuo; ogni giorno nascono e muoiono milioni di persone, alternandosi momenti di gioia per l’arrivo di una nuova creatura a momenti di dolore per la per la perdita di un essere che è stato importante per qualcuno da qualche parte del mondo. C’è chi della persona cara tiene una foto nel portafoglio o una lettera tra le pagine di un’agenda o un maglione di cashimire immaginando di sentirne l’odore anche a distanza di anni. Altri, come Bono, veri poeti, scrivono quelle parole che non sono mai riusciti a dire, ma che racchiudono l’essenza di un rapporto d’amore profondo che, solo con la morte, assume contorni nitidi prendendo forma e vigore. La musica unisce rompendo le barriere che l’uomo, con i suoi preconcetti, crea. Sola la musica può.