Soul al titanio (Parte 1)
Oggi iniziamo parlando del titolo di questo segmento di speciale sulle b-sides.
Al tempo delle registrazioni di “All that you can’t leave behind” Bono se ne uscì con uno dei suoi soliti coliriti epiteti arrivando a definire l’album come “Titanium soul” quindi dall’anima di titanio. Il titanio è un metallo ed è l’elemento chimico n.22 nella tavola periodica degli elementi: la sua caratteristica? Resiste alla corrosione.
Ecco quindi che veniamo al dunque. L’anima degli U2, la nostra anima…noi dobbiamo far si che sia un’anima di titanio e che resista al tempo che passa.
I nostri capelli possono diventar bianchi, la nostra anima no.
Il tema portante di “All that you can’t leave behind” è proprio questo: l’anima degli U2 all’inizio del 2000.
Bono temeva di avere un tumore alla gola ma per fortuna non era così, il suo papà invece iniziava il lungo declino dovuto ad un tumore che purtroppo sarà più forte della sua forza di volontà.
L’album è un ritorno alla semplicità, non alle “origini” come si è sempre detto: un ritorno alle origini avrebbe significato mettersi a fare qualcosa di simile al punk.
Invece “All that you can’t leave behind” si presenta come un album tendenzialmente pop (escludendo Elevation e volendo anche New York) a tinte forti e luminose che contrastano quelle opprimenti e martellanti di “Pop”.
Il singolo di lancio dell’album fu “Beautiful Day” che però è nata da un’altra canzone: Always.
Vale la pena osservare questa canzone per vedere come poi sia mutata in una più elaborata “Beautiful Day” (struttura, strofe, parti di batteria e basso si possono udire già praticamente complete) anche se gli U2 non si sono mai pronunciati troppo sulla canzone.
Ovviamente è finita sul lato B di “Beautiful day”.
|Oggi sei qui / Domani chissà / Spezza l’osso, arriva al midollo / Per essere l’ape / E il fiore / Prima che la dolcezza diventi amara
|Ciò che abbiamo va conservato / Le cose che abbiamo perduto non ci servivano
Un altra canzone interessante che risale al periodo delle sessions di “All that you can’t leave behind” è Levitate.
La canzone è una buona sintesi di pop elettronico tendente al rock (non sbagliamo se ce la immaginiamo molto vicina a Pop anche se fa parte di un background più “luminoso” e allegro).
La canzone la possiamo trovare sulle raccolte “Unreleased&Rare” e “Medium, Rare & Remastered”.
|Per essere l’ape / E il fiore / Prima che la dolcezza diventi amara / Quando la libertà arriva / La libertà ha un odore / Ed è come quello della testa di un nenonato / Forse possiamo sentirlo / Tu ed io
|Chi può fermarci ora? / Chi ci può far aspettare? / Chi ci può rallentare? / Farci esitare… / Voglio un amore duro / Duro come l’odio / E levitare…
(nota bene: vedere come la strofa analizzata nella prima parte sia la stessa della canzone precedente per far vedere come Bono in fase di lavorazione tenti di adattare i testi.
Si noti invece come la parte che parla del neonato finirà esattamente così come si vede nel testo di “Miracle Drug” 4 anni dopo).
http://youtu.be/QKYRtONpwJY
Sulle due raccolte poco sopra nominate troviamo un altro pezzo rimasto fuori da “All that you can’t leave behind”: Smile.
La canzone come spirito è già molto vicina all’album ed è molto interessante anche se la pecca (e probabilmente è proprio per questo che non è finita su disco) è che non riesce mai a decollare.
Sebbene la canzone abbia un andamento rilassato e spensierato il senso del sorridere (smile) secondo me non è proprio quello che si possa pensare.
E’ un sorriso amaro di qualcuno forse non ha ben compreso i problemi da cui è circondato.
|Gravità / Non mi sta tirando giù / Non sarò un’immagine senza suono / Marcendo / Sto pregando / Tu sei il mio inginocchiatorio / Ma ho bisogno della terra per inginocchiarmi / E l’amore può essere tutti noi / Io non voglio vederti sorridere
|Lo so che l’amore è nella mia anima / Non è nei tuoi occhi / Non voglio vederti sorridere
http://youtu.be/NnyS35e4ZUE
Appuntamento a martedi prossimo solo su U2360GRADI.it!