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U2: canzoni e ricordi

Inserito da on aprile 27 – 09:00 | 1.510 visite

Oggi ho fatto un piccolo gioco: ho associato ad alcune delle canzoni degli U2 delle immagini, ho cercato di cogliere le emozioni che nascono quando ascolto un brano piuttosto che un altro. E così penso a “Beautiful Day” e ricordo uno stadio gremito di gente nel caldo torrido di una città in piena estate, mentre aspetto sdraiata su di un prato l’ingresso di Bono sul palco. Sulla mia testa passa un aereo che arriva da Genova portando con sè quattro artisti irlandesi che sono stati al G8 per parlare di temi sociali che riguardano la povertà e la condizione sanitaria dei paesi più poveri del pianeta.

Poi ascolto “Walk On” ed immagino il volto di Aung San Suu Kyi e la camicia viola di Bono nel video della stessa canzone. Rileggo il testo, guardo le immagini e capisco quanto sia fortunata ad avere una casa, una famiglia che mi ami e tanti ricordi che mi fanno ridere di gusto. Vedo il Cristo di Rio che tende le braccia aperte verso tutti i suoi figli, poveri o ricchi che siano, ma soprattutto verso quei bambini che forse da adulti, se mai lo diventeranno, non avranno ricordi belli come i miei. Penso a tutti gli uomini ed alle donne che hanno sacrificato la loro vita dietro ad un ideale di uguaglianza, di fraternità e di pace. Mi chiedo se io sarei mai stata capace di agire come uno di loro se fossi stata nella stessa situazione; la risposta temo sia no, non sarei stata così valorosa nè così determinata perchè forse non ho un cuore grande come il loro nè lo stesso animo valoroso. Nè, forse, sarei capace di rinunciare alle mie comodità per vivere nelle condizioni estreme in cui si trovano milioni di poveri sparsi per il mondo. A volte mi nascondo dietro una donazione o all’acquisto di un oggetto i cui proventi sono destinati ad una nobile causa. Mi rendo conto che la solidarietà vuol dire  cose, non solo versare denaro, ma anche partecipare attivamente affinchè una causa venga perseguita fino in fondo. Forse il gesto da fare è quello di spogliarsi di certi pregiudizi e di gioire della vita che si ha, sebbene non sia esattamente quella che si vorrebbe fino in fondo.

Ascolto “One” e ritrovo la storia di un amore tormentato, perso e ritrovato negli anni per poi riperderlo nuovamente perchè è sfuggevole e lo sarà sempre. Penso che l’amore sia un tempio da venerare e di cui prendersi cura perchè è l’unica legge che il cuore riconoosce ed è priva di razionalità. Ma ci vuole cura, impegno, collaborazione e comprensione affinchè quel sentimento venga mantenuto vivo.

Ascolto le note di “Where The Streets Have No Name” e capisco cosa vuol dire il termine perfezione. Nessuno oltre gli U2 sarebbe mai stato in grado di creare una canzone senza tempo, così forte ed incisiva, da non riuscire a controllare le emozioni; da darti una carica esplosiva che ti fa ballare e saltare e perdere la ragione allo stesso tempo. Si sente esclusivamente un susseguirsi di parole ed un ritmo incalzante capace di coinvolgere corpo e mente. “Where The Streets” mi fa pensare ad un ragazzo dj che conosco e che ha la musica degli U2 nelle vene, merito dello zio che gli ha regalato il primo vinile di “Unforgettable Fire”. La passione per gli U2 si tramanda di generazione in generazione, da padre a figlio, da un fratello all’altro o da nipote a zio. Questo è l’aspetto più bello del loro essere coinvolgenti e trasversali; le loro canzoni non hanno tempo e non conoscono barriere che non riescono ad abbattere.

Quando ascolto Pride ricordo la pagina del diario del liceo in cui ho riportato l’intero testo della canzone, come a non volerla dimenticare, come se certe canzoni, soprattutto quelle degli U2, fossero facili da scordare.

Ogni canzone ha in sè un significato speciale, quello che noi scegliamo a seconda della nostra personalità e sensibilità, della nostra indole e della nostra personalissima visione della vita. Agli U2 non dispiacerà se ho cercato di interpretare le loro canzoni a modo mio, rendendole ancora più speciali di quanto già non siano.

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