Dieci minuti di disperazione
Bono dice che basta superare quei dieci minuti di disperazione che invadono la mente umana per poter vincere l’impulso al suicidio che arriva da un momento all’altro, quando non vedi più nè il tuo passato nè il tuo futuro. Da questa riflessione è nata “Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of”, dopo che gli U2 ricevettero la notizia della morte di Michael Hutchence, leader degli INXS. Si trattava di suicidio; Hutchence fu trovato morto nella sua camera d’albergo, impiccato con una cintura. Bono ricorda di aver parlato del tema del suicidio con l’amico cantante qualche anno prima, in occasione della notizia che un altro personaggio della musica internazionale, Kurt Cobain, si era tolto la vita con un colpo di fucile alla testa.
Queste notizie hanno ispirato Bono a scrivere una canzone che esprimesse la sua rabbia per un gesto dettato dalla disperazione, non compiuto da chi è consapevole che la vita va vissuta anche nei momenti di sconforto , basta aspettare il tempo necessario per prendere un pò di fiato, rialzarsi da una caduta ed andare avanti fino a quando arriverà il tempo per una rivincita ed un nuovo inizio. Bono si rivolge all’amico che se n’è andato e gli ricorda di quando si erano trovati in una stessa stanza a discutere sulla morte e sul loro dissenso a concludere la propria esistenza rinunciando volontariamente alla vita. Si erano detti quanto fosse sciocco e patetico rinunciare ad un dono così prezioso e mollare la presa con un gesto estremo. A tanti di noi credo sia capitato di trovarsi nel bel mezzo di una crisi esistenziale, in cui si cerca di stilare un elenco dei motivi per cui valga la pena vivere. Ho la piena convinzione che ognuno di noi abbia almeno dieci buoni motivi per cui rimane ancorato alla vita. Nell’elenco io metterei i miei genitori e famigliari più cari, i miei amici dell’infanzia, la musica degli U2, il cibol il mare e le vacanze, ma soprattutto quel pizzico di curiosità mista a speranza per un futuro migliore e di cui non si può avere certezza o piena consapevolezza fino a quando non lo si scopre vivendo. In fondo il bello è questo: trovarsi impreparati quando la vita decide di regalarti un sorriso, quando fa la somma di quanto è stato dato e di quanto si è ricevuto accorgendoci che noi abbiamo un credito nei suoi confronti. A volte, per fortuna, capita anche questo; ed allora vale la pena aspettare che passino quei dieci minuti di disperazione perchè il futuro potrebbe essere un bel pocker d’assi ad un nuovo giro di carte. Al contrario, se si decide di abbandonare il gioco prima del previsto, non sapremo mai cosa avremmo potuto avere tra le mani, nè quale sarebbe stata la nostra mossa, se dettata dalla ragione, dall’abilità, dal cuore o dalla fortuna. Vale sempre la pena vivere, anche quando non si vede una via d’uscita. “Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of” è una canzone scritta ad un amico che non ha saputo attendere che passasse il momento di panico e disperazione. Bono scrive e canta parole di rabbia; riceve la notizia della morte di Michael mentre si trova in Texas per una data del Pop Mart Tour e la sua prima reazione è di tirare un pugno alla porta del camerino. Si trattava di qualcosa che non sarebbe dovuto accadere , non a lui, non ad un amico che anni prima aveva manifestato il desiderio di non farsi prendere da quel piccolo ma intenso momento di sconforto.
La vita va vissuta fino in fondo, anche quando si è convinti che nulla di bello possa più accadere.
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