Rumors: Bono amministratore del NewYork Times?
Ieri pomeriggio, l’amministratore delegato del New York Times Janet Robinson ha rassegnato le proprie dimissioni, forse è stata spinta fuori, sebbene sembra possa avere un bel ruolo di consulenza ben pagato per attutire la sua caduta. E chi potebbe prendere il suo posto?
Pare proprio che sia il nome di Bono a farsi evidente.
‘la figura del prossimo CEO (amministratore delegato) dovrà avere la responsabilità di guidare la compagnia nell’era digitale e cose del genere. Ciò significa che dovrà generalmente capire come il New York Times Co. possa sopravvivere il prossimo decennio o giù di lì senza crollare in macerie.'[…]’Ecco di cosa il New York Times ha realmente bisogno:
1. Un grande nome. Qualcuno che contribuisca a mantenere l’azienda rilevante e nelle notizie.
2. Qualcuno che sia ben collegato con il ricco e il politicamente potente.
3. Qualcuno con un effettivo interesse personale e la fede nel buon giornalismo per amore del buon giornalismo.
4. Qualcuno che non abbia bisogno di saccheggiare questa società finanziariamente per riempirsi le tasche.Permetteteci di farvi conoscere Bono. Già scrive per il New York Times! Certo, è un pò un ragazzo egocentrico, ma chi non lo è? Ha un bel paio di cose a suo favore: lui vuole davvero, dal profondo del cuore, fare del bene. Egli crede nella missione del New York Times (al di sopra e oltre le sue prestazioni finanziarie), e sarebbe ben motivato a fare qualsiasi cosa per mantenere l’azienda sana. Lui è così ben collegato nei circoli danarosi e politici, senza essere un veterano politico. Potrebbe lavorare per un dollaro l’anno, nessun problema. La convalida conferita Bono per l’importanza di un siffatto lavoro sarebbe la sua ricompensa.
Il New York Times Co. ha bisogno di una polena. Ha bisogno di un leader simbolico più stimolante di Pinch Sulzberger. Il processo di salvare questa società dal declino irreversibile potrebbe ben presto coinvolgere ed evocare la buona volontà del pubblico, l’establishment politico, ed i titani finanziari di questo mondo, la buona volontà dei lettori del New York Times. Il New York Times Co. deve vendere come un bene pubblico. Il business dei giornali è male. Francamente, il New York Times Co. ha bisogno di attenzione, a questo punto. Bono potrebbe fare un vero e proprio lavoro. Si può mantenere il proprio hobby. Tutti vincono.
Via | U2Market.com
Tags: Bono, NewYork Times