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Se Dio mandasse i suoi angeli

Inserito da on dicembre 16 – 09:00 | 861 visite

A circa una settimana dal Natale mi sono ritrovata ad ascoltare una canzone degli U2 che forse è stata dimenticata e meno apprezzata di altre, ma che mi ha affascinata dal primo momento in cui l’ho sentita; si tratta di “If God Will Send His Angels“. Ma cosa accadrebbe se realmente Dio mandasse i suoi angeli sulla terra? Ce ne accorgeremmo o continueremmo con la nostra vita frenetica, quella in cui non ci si ferma davanti a nulla, presi come siamo dalle abitudini, da mille scadenze, da mille affanni per arrivare ad un traguardo che non sappiamo quanto lontano sia o per cui fosse non vale la pena stancarsi tanto. Ad un passo da quello che dicono essere l’anno della fine del mondo, mi chiedo cosa mi aspetto per i prossimi dodici mesi; sicuramente mi attendo un nuovo album di Bono e compagni, magari insieme ad un nuov tour e nuovi concerti nella mia città ed in giro per il mondo. Se fosse davvero vicina la fine del mondo non sprecherei neanche un momento dietro a futili banalità; starei di più con la mia famiglia e proverei a fare qualcosa capace di lasciare un segno della mia presenza in questo mondo. In fondo gli U2, per quanto si possa dire di bello o di brutto, si sono meritatamente conquistati il loro posto nel firmamento delle stelle per aver creato ottima musica e scritto canzoni che rimarranno in eterno e che, generazione in generazione verranno ascoltate e raccontate all’infinito. Ogni giorno si discute su quale sia l’album più significativo, sulle indescrizioni circa il loro prossimo lavoro o se appenderanno definitavamente al chiodo strumenti e microfono. Io non saprei dire quale canzone più mi rappresenti o quale album preferisco piuttosto direi che scelgo cosa ascoltare a seconda dello stato d’animo del momento o se sono in auto ed ho voglia di cantare a squarciagola perchè tanto chiusa nella mia “scatoletta a quattro ruote”, non può sentirmi nessuno. Tanti anni fa nel paese in cui trascorro le vacanze, un amico ha fatto passare nello stereo di un chiosco sulla spiaggia l’intero “Achtung Baby” ed è stato sorprendente l’effetto acustico che si è ottenuto: la voce di Bono arrivava attraverso l’altoparlante nelle orecchie dei bagnanti e di chi se ne stava comodamente seduto sulla terrazza di casa. Molti l’avevano preso per matto, altri avevano apprezzato l’idea e, a distanza di anni, la ricordano come una grande trovata per rompere la monotonia di un lento e caldo pomeriggio d’estate. Questa è la testimonianza di un fan, di una persona che ha iniziato ad ascoltare gli U2 da giovanissimo e come tanti di noi non hanno mai smesso di seguirli, di amarli e di apprezzarli perchè non hanno mai deluso le nostre aspettative. C’è chi ha tatuato sul corpo una frase o un simbolo come testimonianza indelebile di una fede che è stata scelta perchè ci rappresenta nel profondo; perchè certe parole avremmo voluto scriverle e cantarle noi, ma un certo Paul ci ha preceduto ed Adam, Edge e Larry ne hanno fatto musica assolutamente perfetta. Infine c’è chi ha scelto il simbolo della valigia con il cuore di “All That you Can’t Leave Behind” perchè non smetterebbe mai di viaggiare portandosi dietro i sentimenti e la capacità di emozionarsi alla vista di luoghi che gli U2 hanno scelto per vivere e per fare da sfondo ai loro video, come è accaduto per l’aeroporto di Parigi in cui si sono svolte le riprese di “Beautiful Day” ed in centinaia di altri luoghi sparsi per il mondo. Qualcuno, forse la lasciato la sua valigia in uno dei tanti posti che ha visitato con la musica nelle orecchie ed il cuore tra le rime di una canzone.

A mio fratello ed al suo cuore lasciato chissà dove.

 

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