Qualcuno ascoltava gli U2…
IN DREAMS BEGIN RESPONSIBILITIES
Di Andrea Morandi *
Critico musicale e autore di U2 – The Name Of Love (Arcana)
QUALCUNO ASCOLTAVA GLI U2…
Chi per passione, chi per Dublino, chi per War, chi per i ricordi. Parafrasando un celebre testo di Giorgio Gaber ecco uno scritto semiserio sugli U2
Qualcuno ascoltava gli U2 perché non poteva farne a meno.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché gli ricordavano l’adolescenza.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché una sera di maggio del 1987 era andato a un concerto al Flaminio e non si era mai più ripreso.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché un compagno di banco gli aveva prestato la cassetta di Rattle and Hum e se l’era tenuta.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché amava Dublino, qualcun altro perché adorava Berlino e qualcun altro ancora perché sognava l’America. Ma non ci era mai stato.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché voleva essere come Adam Clayton.
Qualcuno ascoltava gli U2 nonostante Pop.
Qualcuno ascoltava gli U2 soprattutto per Pop.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché ascoltava solo ed esclusivamente gli U2.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché il mondo visto attraverso le loro canzoni gli sembrava un posto migliore.
Qualcuno ascoltava gli U2 per senso di appartenenza.
Qualcuno ascoltava gli U2 per One, qualcun altro per With or without you, qualcun altro ancora per Sunday Bloody Sunday.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché adorava la copertina di Achtung Baby.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché si commuoveva ogni volta che ascoltava Bad.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché a ogni loro concerto era stato una persona felice. Anche solo per due ore.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché attraverso le loro canzoni aveva imparato più cose che sui libri che gli avevano fatto studiare a scuola.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché considerava Bono come un dio.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché considerava Edge come un dio.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché altro che Lady Gaga/altro che i Rolling Stones/altro che il football.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché alla radio in quel preciso momento avevano passato gli U2. E non se li era più tolti dalla testa.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché aveva capito che nei sogni iniziano le responsabilità.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché aveva il vinile di The Unforgettable Fire.
Qualcuno ascoltava gli U2 nonostante non avesse mai comperato un vinile.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché a ogni Capodanno non riusciva a fare a meno di New Year’s Day.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché non era più riuscito a dimenticare il Live Aid del 1985.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché non aveva ancora trovato quello che stava cercando.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché si era innamorato di una persona che ascoltava gli U2.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché Larry Mullen era una brava persona.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché non aveva mai capito i Simple Minds e perché i Depeche Mode non erano mai stati abbastanza.
Qualcuno ascoltava gli U2 perché una sera a Modena aveva pianto mentre ascoltava Miss Sarajevo.
Qualcuno ascoltava gli U2 in attesa che arrivasse il prossimo concerto.
Qualcuno invece ascoltava gli U2 semplicemente per un motivo: perché in tutta la sua vita non aveva mai sentito niente del genere.
Tags: Andrea Morandi, U2