SPECIALE ZOOROPA: LEMON
In un giorno grigio a Dublino durante una pausa dello ZooTV Tour, Bono si stava rilassando a casa sua quando suonarono al suo citofono.
Bono andò ad aprire e gli venne recapitato un pacco non troppo pesante.
Questo pacco conteneva un vecchio filmato amatoriale recuperato da chissà quale parente e quando Bono iniziò a guardarlo si sentì mancare: il filmato riprendeva sua madre da giovane con un vestito giallo limone.
Un fulmine a ciel sereno, una folgorazione. Giallo limone.
Il brano alla fine parla solo nelle prime strofe della madre di Bono perché poi comincia a parlare di progresso e invenzioni umane.
E’ una canzone sul vedere in terza persona e sull’immaginazione ed è anche piuttosto complessa.
Iniziamo questo viaggio:
“Limone
Trasparente nella luce del sole
Lei vestiva il colore del limone
Mai alla luce del giorno
Lei ti farà piangere
Lei ti farà sussurrare e sospirare
Ma quando sei asciutto
Lei estrarrà l’acqua dalla pietra
E mi sento
Come se stessi lentamente scivolando giù
E mi sento
Come se mi stessi aggrappando a niente
Lei vestiva il colore del limone
Per colorare la fredda notte grigia
Lei aveva il paradiso
E se lo teneva ben saldo”
Queste prime strofe sono quelle che effettivamente parlano della madre di Bono anche se nella canzone continuerà a comparire una figura femminile non ben identificata (come spesso succede).
A questo punto lo sguardo si sposta sul progresso umano e sulla tecnologia come se noi fossimo osservatori del mondo dall’esterno. E’ come vedere un film ma questa pellicola è la nostra vita.
“Un uomo crea un’immagine
Un’immagine che si muove
Attraverso la luce proiettata
Si può vedere in primo piano
Un uomo cattura il colore
Ad un uomo piace guardare intensamente
Trasforma i suoi soldi nella luce
Per cercare lei
E mi sento
Come se mi stessi allontanando dalla costa
E mi sento
Come se stessi nuotando lontano da lei
Mezzanotte è dove comincia il giorno
Mezzanotte è dove comincia il giorno
Mezzanotte è dove comincia il giorno”
La grande invenzione del cinema, un’arte sublime che ha cambiato l’esistenza dell’uomo sulla terra.
Nel verso che parla del “trasformare i soldi in luce per cercare lei” si può intravedere secondo me una piccolo riferimento alla luce di “Ultraviolet (Light my Way)” visto che si parla anche di buio della mezzanotte.
La frase “mezzanotte è dove comincia il giorno” inganna perché appare banale e scontata. Chi è che non sa che la giornata ha una durata di 24 ore?
Eppure io ci leggo qualcos’altro in funzione di ciò che verrà detto dopo: quando magari succede che per alcuni eventi che la vita ci mette davanti diciamo “speriamo che domani sia un giorno migliore” non pensiamo affatto che magari è già domani nel momento stesso in cui lo diciamo.
Semplicemente non ci si deve abbattere mai di fronte alle difficoltà.
“Limone
Trasparente nella luce del sole
Un uomo costruisce una città
Con banche e cattedrali
Un uomo mescola la sabbia così può
Vedere il mondo fuori
Un uomo fabbrica un’automobile
E fa una strada per farcela camminare
Un uomo sogna di partire
Ma rimane sempre indietro
(falsetto)
La incontrerai là
Lei è la tua destinazione
Tu devi arrivare a lei
Lei è immaginazione
E questi sono i giorni
In cui il nostro lavoro sta andando in pezzi
E questi sono i giorni
In cui stiamo cercando qualcos’altro
Mezzanotte è dove comincia il giorno
Mezzanotte è dove comincia il giorno
Mezzanotte è dove comincia il giorno
Mezzanotte è dove comincia il giorno”
Ancora progesso: la nascita delle città, l’invenzione delle automobili, del microchip a cui purtroppo va unito il limite che a volte possono avere i sogni.
Mentre si alternano sapientemente i cori di Edge e Brian Eno entra Bono con un falsetto “alla The Fly” fantastico su bellissime trame sonore (come per esempio il ‘bridge’ di piano di Edge sotto i vari “mezzanotte è dove comincia il giorno”).
Tra queste strofe c’è anche una “autocitazione” secondo me ed i versi ‘incriminati’ sono “E questi sono i giorni in cui il nostro lavoro sta andando in pezzi. E questi sono i giorni in cui stiamo cercando qualcos’altro” con i quali secondo me Bono vuole ricordare il periodo precedente ad Achtung Baby e alla crisi dalla quale sono usciti grazie a quel disco.
Ma la fame di progresso dell’uomo non sembra avere limiti.
“Un uomo crea un’immagine
Un’immagine che si muove
Attraverso la luce proiettata
Si può vedere in primo piano
Un uomo cattura il colore
Ad un uomo piace guardare intensamente
Trasforma i suoi soldi in luce
Per cercare lei
Lei è la sognatrice
Lei è immaginazione
Attraverso la luce proiettata
Si può vedere in primo piano
(falsetto)
La incontrerai là
Lei è la tua destinazione
Non ti fa dormire
Lei è immaginazione”
Ancora si parla di questa lei che potrebbe essere una donna così come potrebbe essere l’incarnazione del progredire stesso.
E la canzone si chiude così, su fantastiche trame sonore su cui “danzano” i cori di Edge e Eno e il falsetto brillante di Bono.
Ancora una volta veniamo colti da gioia e malinconia insieme che sono i due sentimenti che convivono in una splendida alchimia negli U2.
Accompagnati da immagini del futuro sullo schermo finisce la proiezioni di questo film che è la vita.
Su un altro schermo anche si esauriscono le immagini: il televisore di casa Hewson.
Bono è da solo sul divano a piangere. Ha rivisto la sua amata madre Iris Rankin in una veste che non ricordava o che forse non aveva mai visto ma gli scappa anche un sorriso vedendo quanta luminosa bellezza emanava da giovane.
Poi arriva Alison e lo abbraccia.
Curiosità
“Lemon” è stato il secondo singolo estratto da “Zooropa”.
E’ una canzone caleidoscopica come il disco. E’ eterea, sospesa tra realtà e fantasia, cinematica, luminosa e colorata.
La canzone all’inizio non faceva ben sperare: la batteria elettronica aveva questo ritmo vagamente disco anni ’70 e non aveva questi bellissimi cori. Ricordiamo che la band nel frattempo stava eseguendo la leg europea dello ZooTV e lavorava su Zooropa nel cuore della notte.
La svolta la si deve essenzialmente a due fattori: in primis all’intuizione di Edge di inserire il bridge di piano e poi a Larry che con le sue capacità ha ribaltato l’andamento della canzone mantenendo l’impostazione iniziale della drum machine.
Infine sono stati aggiunti i cori di Eno ed Edge che danno quel qualcosa in più alla canzone e che uniti al falsetto di Bono e a quell’effetto “spaziale” per chitarra rendono questa canzone unica ed inimitabile.
Fu l’ultimo pezzo di Zooropa ad essere terminato perché Edge nutriva ancora dei dubbi poiché la canzone era camaleontica e racchiudeva in sé tanti elementi ma quando udì il risultato finale fu come folgorato anche lui perché ebbe la certezza che essa fosse una canzone all’altezza degli U2 ed era davvero unica.
Su cd la canzone raggiunge quasi i 7 minuti di durata mentre il video realizzato ne dura 4.40 per esigenze di promozione.
La bellezza rimane comunque per un video ispirato e fedele alla canzone (anche se in bianco e nero che è un punto di rottura della vivacità della canzone) con i quattro U2 che vestono le uniformi da “soldati di Zooropa” con tanto di camei illustri come quelli di “The Fly” e “MacPhisto”.
http://www.youtube.com/watch?v=oF7W3mX3SFA