U2 Generation
U2 GENERATION
di Angela per 360GRADI PINK, la rubrica scritta dal punto di vista di una donna.
C’è un’intera generazione di giovani che si sveglia ogni mattina con in testa un ritornello, una frase o una parola che ha sentito la sera prima cantare da Bono e che non si leva più dalla mente. Sarà la voce inconfondibile, sarà il carisma del personaggio che sta dietro a fedelissimi occhiali da sole oppure è semplicemente merito di una frase che abbiamo sempre cercato, che ci rendiamo conto di quanto gli U2 abbiano cambiato ed arricchito la nostra vita. E’ così che un bel ed indimenticabile giorno stringiamo amicizia con una delle band più famose al mondo; entriamo nelle loro case, conosciamo le loro famiglie, dove e come vivono ed in cambio chiediamo solo che continuino a scrivere e cantare canzoni che ci fanno innamorare, che ci fanno gridare a squarciagola il nostro dolore o che ci tengano compagnia nelle notti in cui niente o nessuno può darci conforto. Siamo noi quelli che cerchiamo disperatamente un biglietto per la tappa nazionale di un loro concerto, che la sera prima dormiamo nelle tende accampate nei parchi attorno agli stadi per non perdere l’appuntamento con Bono, Edge, Adam e Larry, quei quattro ragazzi come noi, che meglio di chiunque altro sanno capire i nostri sentimenti, ci sanno far ballare a suon di rock, ma anche abbracciare come fratelli sotto uno stesso cielo tra le note di puri inni all’amore. Cerchiamo di incrociare i loro sguardi mentre sono lì su di un palco gigantesco ad esibirsi unicamente per noi; cerchiamo gli occhi azzurri di Bono dietro occhiali alla moda mentre canta quasi estasiato dalla folla che lo circonda; seguiamo Edge, fedelissimo, che gli fa da spalla con la chitarra e da coro con una voce impeccabile; poi è la volta di Adam che suona con un’aria allegra e compiaciuta, a dimostrazione che si sta divertendo e che non vorrebbe essere in nessun altro luogo in quel preciso momento, ed infine c’è Larry, un po’ più in là; forse vorrebbe essere meno visibile, ma di sicuro ha una voglia incontrollabile di farsi sentire con la sua batteria, vuole fare un gran bel rumore e ci riesce davvero ad arte! Suona con la consapevolezza che se non fosse stato per il suo annuncio sulla bacheca della scuola, tanti anni fa, la band oggi non esisterebbe e nessuno dei suoi amici avrebbe fatto parte del mito della storia della musica di tutti i tempi. E noi siamo la testimonianza di quanto quell’evento fosse importante e che forse era già scritto in una sorta di destino che né loro né noi avremmo potuto modificare perché voluto da qualcosa di superiore.
Ed è sempre per loro che ci improvvisiamo cantanti, chi solo per una sera o tutte le volte che ci mettiamo alla guida della nostra auto; o chi, invece, ha più talento o ha studiato e decide di creare una cover band, perché la musica degli U2 gli è entrata nelle vene e non può far altro che dar sfogo a quell’impulso incontrollabile mettendosi davanti ad un microfono, suonando le corde di una chitarra o le varie parti di una batteria. Siamo noi quella generazione che avrà sempre a cuore la sorte di uomini di così gran valore e che custodirà le loro canzoni come il bene più prezioso perché non esiste musica al mondo che ci rappresenti meglio e che ci sappia unire oltre ogni rancore, incomprensione o differenza di qualsiasi natura.
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