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SPECIALE ACHTUNG BABY: Love Is Blindness, approfondimenti e curiosità

Inserito da on ottobre 19 – 09:30 | 6.200 visite

Foto @Anton Corbijn

Bono aveva in testa Nina Simone quando scrisse questa canzone, tra le registrazioni di Rattle And Hum e le tappe “oceaniche” del Lovetown Tour.

La canzone, quindi, è stata scritta lontano dall’Europa, ma possiamo dire che mantiene un feeling, un sapore marcatamente europeo. Precisiamo: è puramente decadente come le Berlino post-bellica.

Sin dall’inizio ci troviamo di fronte ad un bivio: “blindness” può essere tradotto con “cecità”, ma anche con “oscurità”. Ancora una volta qualcosa di oscuro, di tetro.

Sappiamo bene quanto Achtung Baby sia stato un disco soffertissimo, sudato, veramente duro da realizzare per i problemi interni ed esterni della band; questo album, a mio parere, non può che chiudersi con quella che io definisco “la marcia funebre dell’amore”.

Allora addentriamoci nell’oscurità:

“L’amore è cecità
Non voglio vedere
Non avvolgerai la notte
Intorno a me
Oh cuor mio
L’amore è cecità”

Ancora una volta torniamo nel territorio oscuro dell’inganno, del tradimento e dell’infedeltà.

Ma la canzone, in realtà, ha una doppia interpretazione (come spesso succede per tantissimi testi di Bono): quella politica. Love Is Blindness può essere, infatti, il punto di vista di un terrorista che sta per compiere un attentato.

Secondo la mia modesta opinione si possono ritenere corrette entrambe le interpretazioni, in quanto perfettamente a genio per la canzone.

Io continuo a preferire l’interpretazione amorosa, poiché questa canzone ha dentro i fantasmi di una tetra Berlino e, soprattutto, la  fine del matrimonio di The Edge con Aislinn O’Sullivan.

“In una macchina parcheggiata
In una strada affollata

Vedi il tuo amore
Finalmente realizzato
Il filo si spezza
Il nodo si scioglie
L’amore è oscurità

L’amore è meccanismi ad orologeria
Ed acciaio freddo
Dita troppo insensibili per sentire
Schiaccia la maniglia
Soffia sulla candela

L’amore è cecità”

Ecco la bomba del terrorista che esplode. Ecco il cuore che esplode. E’ tragedia pura. In entrambi i casi ciò che vediamo e sentiamo è esatto.

L’amore sta morendo e come quando muore una stella c’è un’ultima grande esplosione che dura un attimo: il tempo di soffiare su una candela e tutto muore in silenzio assordante.

“L’amore è oscurità
Non voglio vedere
Non avvolgerai la notte
Intorno a me
Oh amor mio
Cecità

Una piccola morte
Senza lutto
Nessuna chiamata
E nessun avvertimento
Piccola… un’idea pericolosa
Che ha quasi senso”

Consapevolezza e desolazione: una realtà che sarebbe meglio ignorare a volte (se possibile).

Ancora l’immagine della notte che incalza senza pietà.

E arriva una piccola morte ma senza lutto (la “perdita” di coscienza durante un orgasmo pieno di sensi di colpa? chissà).

E la morte (dell’amore e non) a volte arriva così. Senza chiamate, senza avvertimenti.

“L’amore sta annegando
In un pozzo profondo
Tutti i segreti
E nessuno a cui dirli

Prendi i soldi
Dolcezza
Cecità”

L’amore muore annegando in un pozzo profondo dove non può essere salvato da nessuno, e muore portandosi dietro tutti i segreti che nessuno mai saprà. Forse qualcun altro li sa quei segreti ma è talmente solo in questo momento oscuro che nessuno capirebbe.

(Nel caso dell’attentatore i segreti sarebbero i piani per attuare la sua strage.)

A questo punto The Edge si esibisce nell’assolo più corposo e devastante, a mio parere, nella discografia degli U2. E’ un assolo di una luce più oscura che mai, è un pianto infinito, un lamento notturno su note blues cariche di emozioni.

E’ la chitarra che piange per The Edge. Come ha detto Bono riguardo questo solo di chitarra:”… una preghiera molto più eloquente di quanto avrei mai potuto scrivere.”

“L’amore è cecità
Non voglio vedere
Non avvolgerai la notte
Intorno a me”

L’amore è cieco. L’amore è tenebra. Si fa uno sforzo per non farsi avvolgere dalle tenebre, ma dopo l’ultimo sussulto della chitarra di Edge, le tenebre, inesorabili, arrivano.

Noi rimaniamo seduti con lo sguardo fisso nel vuoto. L’amore ha esalato l’ultimo respiro.

Poi cala l’oscurità più totale.

Curiosità

Questa canzone era solita essere la penultima o l’ultima nei concerti dello ZooTV Tour “timbrando” con classe ogni concerto.

La canzone presenta sostanzialmente una struttura “blues” con un The Edge mai così ispirato e disperato, quell’assolo di chitarra (usa una Gibson Les Paul Custom sia in studio che dal vivo) è davvero come l’ultima esplosione prima della quiete più totale.

Bono ricorda sempre che The Edge è un chitarrista emotivo ma sempre delicato con la chitarra. Eppure quella volta in studio proprio durante l’assolo di questa canzone le corde della chitarra hanno cominciato a spezzarsi; nonostante ciò, The Edge è riuscito a mantenere una precisione impressionante. Questo testimonia più di qualsiasi altra cosa come poteva sentirsi il chitarrista all’epoca della fine del suo matrimonio.

Proprio nelle esibizioni live spesso Love Is Blindness era seguita dalla cover acustica (chitarra e voce) della sempre bellissima versione di Can’t Help Falling In Love With You di Elvis Presley.

Secondo me il significato è ben preciso: l’amore a volte muore nell’oscurità ma non non possiamo fare a meno di cercare una luce che una volta per tutta risplenda trionfante.

Concludiamo con una stupenda esecuzione di Love Is Blindness, tratta dal concerto degli U2 ad Adelaide, il 16 novembre 1993, durante lo Zoo Tv Tour.

 

Foto in evidenza | Anton Corbijn

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